Fondi sviluppo e coesione, De Luca attacca il governo
È un duro attacco al governo, quello del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca. Terreno dello scontro, lo sblocco dei fondi di sviluppo e coesione, al palo da oltre un anno. Intervistato a margine del villaggio coldiretti, il festival dello street food contadino, ha risposto così:
“Noi combatteremo nei prossimi giorni perché davvero questo significa calpestare gli interessi del sud significa condannare a morte tanti comuni perché questi sono gli unici fonti disponibili per fare interventi sulle strade sull’assetto del territorio sulla bonifica sui campi flegrei oltre che sulla cultura sul recupero dei beni storici. Allora essere uniti significa rispettare tutti i territori del nostro Paese, a cominciare dal territorio meridionale.
Si parla di 6 miliardi di euro che Palazzo Santa Lucia dovrebbe ricevere, un tema caro al governatore che in questi giorni già si era scagliato contro l’operato dell’esecutivo, a far ripartire la polemica alla firma dei due patti con la regione Lombardia ed il Piemonte.
“Questa è una situazione che è diventata veramente insostenibile, i fondi sviluppo e coesione per legge sono destinati per l’80% al sud e per il 20% al resto dell’Italia. È incredibile che in questo momento non ci sia nessuna regione meridionale che sia stata chiamata a firmare l’accordo per il patto di coesione.”
LA RISPOSTA DI TAJANI
Critiche rispedite al mittente dal ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, presente anche lui all’evento coldiretti.
“Noi guardiamo con grande attenzione la Campania, Napoli è una delle nostre grandi capitali, una grande città sul Mediterraneo, si farà tutto quello che si deve trattando della stessa maniera tutte le regioni d’Italia perché il governo ha il cuore e il destino di tutti gli italiani. Con il nostro governo non ci stanno figli e figliasti, tutti gli italiani sono uguali, quelli del nord come quelli del sud.”