La musica suonata dalla banda del paese ha accompagnato per tutto il tempo il tragitto della bara di Luigi Cammisa, il 29enne ucciso a colpi di pistola l’8 giugno dal suocero, Raffaele Caiazzo, ora rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Quel giorno Caiazzo, subito dopo aver sparato al ragazzo, si recò a casa della nuora, Maria Brigida Pesacane, moglie del figlio, e uccidendo anche lei. Era convinto che i due coniugi dei figli avessero una relazione.
I FUNERALI DI MARIA BRIGIDA PESACANE A MELITO
Oggi è stato anche il giorno dei funerali di Maria Brigida Pesacane, nel pomeriggio, nel vicino comune di Melito dove era nata la ragazza. Il commissario prefettizio ha vietato il corteo funebre per motivi di ordine pubblico.
A Sant’Antimo il sindaco ha proclamato il lutto cittadino. La salma di Luigi Cammisa è partita dalla sua casa nei pressi di piazzetta Sant’Antonio, per dirigersi verso il Santuario di Sant’Antimo Prete e Martire, accompagnata dalla banda musicale.
In un santuario gremito e circa un centinaio di persone costrette all’esterno, tante le maglie con sopra la foto di Luigi. Sulla bara due magliette: una del Napoli, l’altra della scuola calcio “Boys Sant’Antimo” per cui giocava.
IL SUOCERO HA AMMESSO L’OMICIDIO DEL GIOVANE MA NON RICORDA DI AVER SPARATO ALLA NUORA
I funerali sono stati officiati da monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, e da don Francesco Campanile, parroco del Santuario, che durante l’omelia ha ricordato il ragazzo e ha invitato i presenti a non perdere la speranza.
Al termine della cerimonia è stato autorizzato un corteo funebre che, da piazza della Rrepubblica, ha scortato la salma al cimitero. Raffaele Caiazzo ha ammesso l’omicidio del giovane, ma non ricorda di aver sparato alla nuora.