mercoledì, Dicembre 25, 2024
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Furto e ricettazione della copia del “Salvator Mundi”, 6 fermati a Napoli

La mano della camorra dietro la sparizione della copia del Salvator mundi di Leonardo da vinci.

Sono accusate del furto e della ricettazione della copia del dipinto, conosciuto anche come Cristo benedicente, trafugato dalla Basilica di San Domenico Maggiore, le sei persone alle quali i carabinieri del Ros e la squadra mobile di Napoli, insieme con il nucleo tutela patrimonio culturale dell’Arma, hanno notificato un decreto di fermo emesso dalla Dda.

Il furto aggravato viene contestato a Pasquale Ferrigno, Marco Fusaro, Tommaso Boscaglia. La procura partenopea contesta il reato di ricettazione, aggravata dalla finalità mafiosa a Vincenzo Esposito, Antonio Mauro e Domenico De Rosa.

Il dipinto originale, realizzato da Leonardo da vinci, è stato venduto dalla casa d’asta Christie’s di New York per la cifra di 450 milioni di dollari. La copia in questione, di ingente valore storico e artistico, risulta essere  stata realizzata da un allievo di Leonardo, nel secondo decennio del 16 secolo. Secondo gli inquirenti, nella ricettazione ci sarebbe la longa manu del clan Licciardi, dell’alleanza di Secondigliano.

A fare da intermediario sarebbe stata proprio Maria Licciardi, capo clan arrestata dal ros di Napoli lo scorso agosto all’aeroporto romano di Ciampino un attimo prima di imbarcarsi su di un aereo diretto in Spagna.

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