Garcia, lavori in corso per trovare la nuova formula Napoli. L’allenatore francese sta ridisegnando il centrocampo e l’attacco azzurro. Le due vittorie con Frosinone (3-1) e Sassuolo (2-0), evidenziano le novità di una squadra meno intensa e famelica, meno capace di arrampicarsi sull’avversario fino alla sua area di rigore e che cerca maggiore equilibrio. Il risultato in campo sono le due vittorie ma anche una drastica riduzione della capacità di creare e concludere azioni da gol. Con la difesa più bassa e l’innesto di un affidabile Juan Jesus, al cospetto di avversari modesti, il Napoli non ha avuto patemi. Ma è a centrocampo che l’allenatore sta provando a cambiare qualcosa. Lobotka non è più l’unico faro. Schermato dagli avversari che ne hanno compreso l’importanza, funge da specchietto per le allodole, offrendo ad Anguissa la possibilità di variare a di operare da secondo regista. Intrigante ma non auspicabile la soluzione provata al temine della gara col Sassuolo di Anguissa e Cajuste in campo contemporaneamente.
OSIMHEN E SIMEONE,
ALCHIMIA QUASI IMPOSSIBILE
I due si pestano i piedi. Si muovono all’unisono, scattano nella stesa direzione. E quando puntano la porta si trovano l’uno dietro l’altro. E’ una soluzione complicata da armonizzare se n’è reso conto lo stesso Garcia che l’ha definita “applicabile quando abbiamo bisogno di segnare almeno un gol”. E invece i due sembrano annullarsi a vicenda. Ci sono calciatori che in campo non parlano la stessa lingua, questo è il caso. Cosa diversa è l’eventuale abbinamento Simeone-Raspadori, più fruttuoso di quello Osimhen-Raspadori.
DATE UN RUOLO A RASPADORI
“Mi piace perché sa fare tutto, può giocare in tutti i ruoli dell’attacco”. Le parole di Garcia, nei confronti di Raspadori, sembrano più una condanna che un complimento. Nel calcio la duttilità spesso diventa un fardello e non un plus. Ieri sera Garcia ha voluto che l’attaccante (perché di questo si tratta) restasse in campo fino alla fine. Osimhen gli ha anche offerto la palla per il rigore, che però ha sparacchiato alle stelle. Questo non rileva, ciò che conta è che se non gli si offre un ruolo definito, a ridosso della prima punta o come prima punta, Raspadori rischia di scivolare indietro nella classifica del gradimento del tecnico. Cosa che non farebbe piacere a De Laurentiis.
KVARATSKHELIA IN PANCHINA
NON SI PUO’ ACCETTARE
Il georgiano ha avuto la possibilità di mostrare la sua classe cristallina solo per 30 minuti. Suo il geniale assist per il gol di Di Lorenzo, sue le invenzioni che hanno squassato la difesa del Sassuolo. Se non è in condizione, immaginiamo quando lo sarà. E’ giocatore imprescindibile, che avrebbe la necessità di giocare più al centro dell’attacco per esprimersi al meglio. L’augurio è che Garcia non faccia come Spalletti, perdendo tempo prezioso per digerire la classe sublime di questo ragazzo, sorprendente e fuori dagli schemi.