Migliaia di lapidi bianche, una per ogni bimbo ucciso a Gaza dal giorno in cui è scattata la rappresaglia di Israele dopo gli attentati ai kibuz. Piazza municipio come un cimitero. Ha scelto il forte impatto visivo Amnesty international per chiedere il cessate il fuoco in mediooriente. Una manifestazione che dopo Roma (quando le vittime tra i minori erano la metà) ha fatto tappa a Napoli. Testimonial, Maurisa Laurito
I NUMERI DELL’OLOCAUSTO
Tra il 7 ottobre 2023 e l’8 gennaio 2024, nei territori occupati, sono state uccise almeno 23.084 persone, il 70% delle quali erano donne e minori. Nella Cisgiordania occupata, nello stesso periodo, sono stati uccisi 331 palestinesi, di cui 84 minori. Almeno 1200 persone – per lo più civili, inclusi 33 bambini – sono state uccise in Israele il 7 ottobre. Numeri che attestano un “olocausto”, come riportano alcune scritte sui cartelli portati dai tanti napoletani alla manifestazione che Amnesty ha organizzato con le associazioni Un Ponte Per, “Fermatevi” e Articolo21 e con il patrocinio del comune di Napoli e della Regione Campania. Coordinatrice campagne Amnesty international è Tina Marinari