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sabato, Marzo 22, 2025
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Gdf Bologna e Napoli, confiscati beni a imprenditore campano in Emilia Romagna

Si tratta di circa 300 milioni di euro, contestata la vicinanza a un clan camorristico

La Guardia di Finanza di Bologna e Napoli ha confiscato un patrimonio mobiliare e immobiliare del valore di oltre 294 milioni di euro a un imprenditore campano operante in Emilia Romagna. A incastrare l’uomo le dichiarazioni di ben cinque collaboratori di giustizia che lo indentificano come referente di numerosi clan. Le indagini, condotte dai Nuclei di Polizia Economico-finanziaria delle fiamme gialle che operano nel capoluogo campano e in quello emiliano, sono state condotte in collaborazione con lo Scico. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe, per un lungo arco temporale, riciclato denaro e si sarebbe fittiziamente intestato beni, attività che lo ha poi portato a una sentenza di condanna definitiva.

Dalle indagini svolte, come detto sostenute anche dalle concordi dichiarazioni di cinque collaboratori di giustizia, è emerso come l’imprenditore abbia agito in sinergia con esponenti di spicco di diversi clan camorristici (Mallardo, Di Lauro, Scissionisti, Puca, Aversano, Verde e Perfetto), in diversi settori commerciali (primo fra tutti quello degli investimenti immobiliari) e in varie regioni d’Italia (Emilia Romagna, Campania, Lazio, Sardegna e Molise).

È stata accertata, inoltre, una sistematica attività di sottrazione all’imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro, reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie. E anche una palese sproporzione tra i redditi ufficiali del proposto e del suo nucleo familiare e i beni posseduti.
Su queste basi, il Tribunale di Napoli – Sezione per l’Applicazione delle Misure di Prevenzione ha disposto la confisca di primo grado di 18 società, 9 autoveicoli, 21 rapporti finanziari e 631 immobili e terreni, ubicati nelle province di Bologna, Ravenna, Napoli, Benevento, Caserta, Latina, Sassari e Campobasso.