Il mondo è diventato una piccola sfera dove un avvenimento, anche nella più remota regione, può provocare ripercussioni globali. Cosa determina quindi il nostro presente e cosa dobbiamo attenderci dal futuro? La sfida che raccoglie Geopolitiks, il festival di geopolitica organizzato dall’associazione Futura e dall’Università degli studi di Napoli L’Orientale è questa: provare a raccontare il cambiamento in atto. Al teatro Sannazaro di Napoli, studiosi, giornalisti, accademici, politici si sono dati appuntamento per affrontare temi quali la guerra in Ucraina, la questione di Taiwan, le grandi ondate migratorie. Per raccontare quanto sia importante il concetto di gratitudine negli equilibri mondiali.
Alfonso Principe, segretario generale dell’associazione Futura, spiega: “La geopolitica investe le nostre scelte quotidiane. Parliamo di cambiamenti climatici, mancanza di materie prime, ondate migratorie: Geopolitiks vuole diventare il luogo in cui comprenderne meglio le origini e il perché di certe scelte”.
Sul palco ogni giorno si sono alternati giornalisti che hanno dialogato con gli accademici. L’apertura è stata ffidata alla presidente di Associazione Futura, Paola Fraconte.