Il Diesel che supera la benzina senza piombo. E’ solo l’ultimo aumento dovuto all’invasione russa in Ucraina.
Da giorni benzina, gasolio e gas sono schizzati alle stelle, superando i due euro a litro. Ennesimo aumento dopo il caro bollette che i cittadini sono costretti a digerire. Fermare auto, mezzi di trasporto, scooter e mezzi commerciali è praticamente impossibile.
La situazione è piuttosto complessa per via dell’incertezza generale e soprattutto perché è difficile capire quali saranno le conseguenze delle pesanti sanzioni decise da paesi e aziende occidentali nei confronti della Russia, uno dei maggiori produttori mondiali di energia.
Oltre al prezzo netto del combustibile, che comprende anche i costi logistici del trasporto del carburante e il guadagno dei gestori della pompa di benzina, il prezzo finale della benzina è determinato anche dalle accise, cioè dalle tasse.
Le accise ci sono in diversi paesi europei, ma in Italia sono storicamente molto alte. Alcune di queste sono delle imposte di scopo, introdotte dai governi per raggiungere determinati obiettivi, alcuni dei quali risolti ormai da tempo come la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963, dopo l’alluvione di Firenze del 1966, il terremoto del Friuli del 1976, dell’Irpinia 1980 e molti altri. La terza componente è l’IVA, che si calcola sia sul prezzo del carburante netto sia sulle accise, di fatto una tassa sulla tassa. Dinamiche queste che al consumatore finale l’automobilista poco interessano. Stamane in molti quasi con rassegnazione facevano il pieno di benzina.