La Russia sospende la sua partecipazione al trattato New Start. Lo afferma il presidente russo Vladimir Putin nel suo messaggio alla nazione in merito alla situazione relativa al New Strategic Arms Reduction Treaty (New START). Il trattato sulla riduzione delle armi nucleari firmato da Stati Uniti e Russia a Praga l’8 aprile 2010. “La Russia sospende la sua partecipazione, non esce dal Trattato”.
IL DISCORSO DI PUTIN ALLA DUMA E L’ANNUNCIO DELLA SOSPENSIONE DEL TRATTATO
Con le sue dichiarazioni collettive, la NATO ha de facto presentato domanda per diventare parte del Trattato sulle armi offensive strategiche. Siamo d’accordo con questo, prego venite. Inoltre, riteniamo che una tale formulazione della questione sia attesa da tempo”. Introducendo così il discorso che ha portato all’annuncio della sospensione del Trattato New Start. “Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia hanno a loro volta arsenali nucleari.
Vengono migliorati, sviluppati. E sono anche diretti contro di noi, sono anche diretti contro la Russia”, afferma il presidente russo. Secondo cui in fin dei conti “gli Usa, tramite la Nato, lanciano alla Federazione russa un ultimatum sullo Start: osservate ogni regola e noi faremo quello che vogliamo”.
“In Occidente non sono affatto stupidi, vogliono distruggere sul piano strategico la Federazione russa e vogliono ispezionare le nostre strutture militari”, aggiunge ancora Putin.
IL TRATTATO NEW START
Il Trattato sulla limitazione delle armi nucleari New Start – l’unico ancora in vigore a limitare il numero di testate – era stato firmato nel 2010 a Praga. E sotto l’amministrazione Obama e con al Cremlino Dmitry Medvedev. L’accordo sostituisce di fatto tutte le intese precedenti in materia nucleare, e fissa in particolare una riduzione del 60% nel numero di testate di entrambe le parti rispetto al primo trattato Start. Motivo per cui venne salutato come un importante passo avanti verso il disarmo – dal momento che gli arsenali russi e statunitensi costituiscono il 90% del totale globale.