giovedì, Dicembre 19, 2024
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“Hamsik” e “Zidane” nella banda che faceva entrare telefoni e droga nel carcere di Salerno

In alcuni casi sostanze stupefacenti e cellulari venivano trasportati all'interno della casa circondariale con droni

Droga e telefoni entravano indisturbati nel carcere di Salerno, grazie alla complicità di “Hamsik” e “Zidane”. Questi i soprannomi di due dei 53 componenti di un’associazione per delinquere, destinatari di altrettante misure cautelari. Inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno, delega alla Polizia di Stato e alla Polizia Penitenziaria. L’arco temporale su cui si sono concentrati gli inquirenti va dal 2020 al 2022. In quel periodo, anche a cavallo con l’emergenza Covid, all’interno della casa circondariale di “Fuorni”, accadeva di tutto. Entravano telefoni cellulari e droga che alimentavano un commercio fiorente, anche grazie all’utilizzo di carte di credito prepagate nella disponibilità di alcuni detenuti. Le indagini hanno permesso di accertare che l’introduzione delle sostanze stupefacenti e dei telefoni, avveniva in alcuni casi anche grazie all’utilizzo di droni. In altre circostante inserito nei pacchi postali o in quelli introdotti dai familiari durante i colloqui. I destinatari delle 56 misure cautelari sono accusarti di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di associazione per delinquere finalizzata all’introduzione e all’uso in carcere di telefoni cellulari, oltre che per numerosi altri reati. Tra questi ’introduzione illecita in struttura carceraria di dispositivi idonei alla comunicazione di soggetti detenuti. Non solo telefoni,  dunque, ma anche altro materiale informatico e sostanze stupefacenti di varia natura, ovvero cocaina, hashish e marijuana. Tra gli indagati una donna, testimone chiave dell’omicidio di Marta Capezzuti avvenuto a Pontecagnano e un avvocato.

 

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