Hiv, 200 nuovi casi all’anno in Campania, l’importanza dello screening e della diagnosi precoce
L’infezione provocata dal virus che provoca la sindrome da immunodeficienza acquisita è presente in tutta la popolazione sessualmente attiva. Tra i giovani che si affacciano al mondo sociale, tra gli adulti e anche in età più avanzata quando emergono casi incubati in maniera silente in anni precedenti. Ciò a prescindere dall’orientamento sessuale. Nel solo mese di agosto nella sola struttura di Malattie infettive della Federico II sono stati diagnosticati 10 nuovi casi. Anche di più al centro per lo screening del Cotugno dove spesso arrivano pazienti con la malattia già conclamata in Aids.
Nel nostro Paese il numero delle persone positive all’Hiv continua ad aumentare in quanto i casi, che con le nuove terapie vengono cronicizzati e si accumulano. In 20 anni si è passati da 70 mila positivi nel 2000 a 120.000 nel 2023 di cui circa 10 mila in Campania.
“Fondamentale identificare precocemente la positività al virus dell’Hiv con lo screening gratuito – avverte Maria Aurora Carleo, dirigente presso l’Unità operativa complessa di Malattie infettive e Medicina di genere dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli – un elemento chiave sia per consentire di mantenere in efficienza il sistema immunitario sia per diventare consapevoli del proprio stato di positività. Le terapie oggi disponibili permettono infatti di rendere il virus non rilevabile nel sangue e quindi non trasmissibile evitando di contagiare altri e consentendo una aspettativa di vita sovrapponibile a quella delle persone sane”.
In Campania è possibile effettuare l’esame per lo screening in anonimato al Cotugno, in Malattie infettive al Policlinico Federico II, all’ospedale Moscati di Avellino, al San Pio di Benevento, al San Sebastiano di Caserta e al Ruggi di Salerno. Con la diagnosi precoce dunque l’Hiv può diventare una condizione cronica con cui convivere per molti anni senza conseguenze per se e gli altri.
Il podcast
Mira a questi obiettivi il podcast realizzato con gli esperti del settore nell’ambito di “HIV. Parliamone ancora”, nuova iniziativa della campagna di sensibilizzazione, “HIV. Ne parliamo?”, promossa da Gilead Sciences con il patrocinio di 16 Associazioni di pazienti, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) e l’Italian Conference on AIDS and Antiviral Research (ICAR).