venerdì, Novembre 15, 2024
HomesportCalcio“Ho vinto ma ora cambio il calcio”. Così DeLa si racconta su...

“Ho vinto ma ora cambio il calcio”. Così DeLa si racconta su Repubblica

“Io avrei un’idea – afferma il patron del Napoli – perché giocare con la neve, la pioggia o la grandine?” Meglio da aprile a ottobre...

“Ho vinto ma ora cambio il calcio”. Così DeLa si racconta su Repubblica

Ha vinto. Ma adesso promette: “ora cambio il calcio”. E’ questo il titolo dell’intervista-confessione del direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis.

Il produttore cinematografico veste subito i panni del riformatore e, come ha abituato tifosi e addetti ai lavori, fa l’elenco della spesa di tutto, o quasi, quello che non va nel pianeta calcio made in Italy.

LA MIA IDEA SUL CAMPIONATO? INIZIAMO IL 1° APRILE FINO AD OTTOBRE

“Io avrei un’idea – afferma il patron del Napoli – perché giocare con la neve, la pioggia o la grandine?”. E risponde così alla domanda del direttore di Repubblica sul tema della durata dei campionati: “Non potremo cominciare in tutta Europa il 1° aprile? In 7 mesi fino ad ottobre si potrebbero disputare campionati nazionali e Coppe europee”.

E poi non risparmia critiche a Uefa e Fifa, suoi bersagli preferiti, tacciate di “egocentrismo ed egoismo”. “Ho calciatori che vanno e vengono dal Sudamerica o dall’Asia in 48 ore e poi devono giocare da noi il giorno dopo: follia”.

PER IL DIRETTORE DI REPUBBLICA E’ UN VISIONARIO DEL CALCIO

Un visionario del calcio, per Molinari che mette in dito nella piaga degli stadi. “Io agli stadi celebrerei matrimoni e le prime comunioni. Il campo è sottostimato e sottoutilizzato”. Poi si lancia oltre e si rivolge ai giovani:”Abbiamo lo stadio virtuale e dobbiamo combattere la pirateria (il riferimento è alla pay tv “pezzotta”) che in otto anni ha portato via oltre due milioni di abbonati.

Prima di gongolare sulla vittoria dello scudetto e raccontare ancora una volta la storiella dei giocatori demotivati e dei contrasti prima con Ancelotti e poi con Gattuso, De Laurentiis insiste sul “suo” campionato europeo. “L’ho messa un po’ da parte, senno si arrabbiano tutti. Bisognerebbe portare sul tavolo 10 miliardi, non i 4-5 che l’Uefa si appresta a garantire oggi.

A SORPRESA IL SUO GIOCATORE PIU’ AMATO: EDISON CAVANI

E poi una dedica finale al suo amore calcistico di sempre, o meglio da quando acquisto il titolo del Napoli. “Nel Palermo vedevo questo giocatore con i capelli lunghi. Era Cavani. “Lo vuoi mi disse Zamperini? Dopo due ore era nel mio ufficio”.

C’è ancora qualcosa che non sappiamo di Aurelio De Laurentiis? –  si chiede il direttore di Repubblica – . “Sono un grandissimo casinaro. Mio padre invece era un dolcissimo diplomatico”. Così si spiega tutto. O quasi, di questo scudetto rivoluzionario numero tre.

Skip to content