venerdì, Novembre 15, 2024
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Il balletto macabro di Regione e medici di base sulla pelle dei pazienti fragili

I camici bianchi criticano la modalità, l'Ente sostiene che c'è un accordo: i pazienti già avviliti da paura, sconcerto e diasgi fisici al centro di una battaglia che non tiene conto dell'umanità delle persone. E guai a doversi cercare un nuovo medico se il proprio, per esempio, va in pensione...

E’ un balletto macabro, sulla pelle dei più fragili, che non tiene in considerazione l’umanità delle persone. E’ uno stillicidio che quotidianamente aggiunge preoccupazione e sconcerto nell’animo di chi è già costretto da patologie e infermità a convivere con la paura del virus. E con la quotidiana battaglia per salvarsi la pelle. La questione riguarda il ruolo che i medici di base devono svolgere nella registrtazione sulla piattaforma regionale dei propri assistiti cosiddetti “fragili ” per prenotare il vaccino. Da un lato i camici bianchi che lamentano modalità sbagliate e difficoltà pratiche. Dall’altro la Regione Campania che attraverso Ugo Trama, uno dei dirigenti, sostiene che esiste un accordo che deve essere rispettato. Intanto molti medici di base non riescono a rispondere alla marea di richieste di chiarimenti ed i sollecitazioni da parte degli assistiti.
I sanitari puntano in particolare il dito contro il modus operandi che – spiegano – prevede che il paziente fragile si rechi personalmente allo studio, che legga e firmi le 5 pagine di consenso informato, che il medico illustri gli eventuali effetti collaterali del vaccino e che proceda poi all’inserimento di tutti i dati e della anamnesi del paziente. Una procedura che – affermano – richiede almeno 20 minuti per paziente oltre al tema del via vai negli studi medici che potrebbe aumentare il rischio di contagio. Un delirio. Uno dei tanti in questo momento, con una platea che in Campania è composta da circa 400mila persone. Facce, cuore, ossa e sangue, non libretti sanitari rosa o numeri seriali, che servono solo a comporre l’esercito degli italiani che pagano le tasse ed avrebbero diritto a una assistenza sanitaria adeguata.
La Regione respinge le accuse e rilancia: “Le sigle sindacali hanno sottoscritto un accordo. Non è un decreto, né un documento imposto d’impero, è un accordo costruito insieme, quindi non vedo perché non rispettarlo”. Lo afferma Ugo Trama, uno dei responsabili dell’Unità di Crisi della Campania, che si è occupato in prima persona dell’accordo tra Regione e medici di medicina generale per il trattamento dei cittadini fragili o disabili nella vaccinazione. Oggi sarebbero state rgistrate 1000 persone. Ma il problema viene da lontano. Negli anni i medici di base hanno visto ingrossare l’esercito dei loro assistiti perché, quotidianamente, chi andava in pensione non è stato sostituito. Le graduatorie non vengono aggiornate, così come la piattaforma dell’Asl nel quale risultano iscritti ancora medici che non operano più. Quelli che ci sono sono pieni come un uovo e quindi, guai a doversi occupare di sostituire il medico se il prorpio va in pensione. Il risultato è che un diritto diventa una chimera, che una condizione necessaria (senza medico di base, ad esempio, non si può essere registrati sulla piattaforma in caso di eventuale positività per ricevere tampone dell’Asl a casa) è impossibile da conquistare. Una situazione avvilente, che investe con un carico pesantissimo di disagi e certezze una popolazione oramai allo stremo. Intanto, per i “non deambulanti”, da 70 a oltre 80 anni, le vaccinazioni a domicilio non sono mai iniziate…

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