lunedì, Dicembre 23, 2024
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Il bradisismo accelera, l’allarme di Luongo: “Velocità di sollevamento aumentata di tre volte”

Il bradisismo accelera, l’allarme di Luongo: “Velocità di sollevamento aumentata di tre volte”

E’ un post che ha suscitato grande preoccupazione quello scritto su Facebook dal vulcanologo Giuseppe Luongo. L’ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano ha commentato il bollettino settimanale evidenziando quella che secondo lui è una significativa anomalia. In particolare, ciò che colpisce è la velocità di sollevamento del suolo che ha subito una brusca impennata. Luongo, che da mesi chiede agli organi preposti chiarezza e informazioni puntuali, sostiene che occorra riservare “massima attenzione alle deformazioni”. Un allarme inconsueto, considerato che è sempre stato tra quelli che ha smontato le teorie sui di disastri immediati.

BRADISISMO, PERCHE’ SI SOLLEVA IL SUOLO?

“Il Bollettino settimanale dell’Osservatorio Vesuviano sul Bradisismo rileva un sollevamento nei primi 21 giorni del mese di aprile di circa 3 cm, equivalente ad una velocità mensile di 4 cm –  scrive il vulcanologo Giuseppe Luongo in un post su Facebook -. Questa velocità non si è mai osservata nel corso di questa lunga crisi. E’ indubbio che nel sistema vulcanico qualcosa si è modificato. e di significativo, perché osservabili. la velocità del sollevamento è aumentata almeno di tre volte. Si può ipotizzare un incremento della spinta della sorgente della deformazione. Si rende necessario porre la massima attenzione alle deformazioni e tenere sotto controllo il centro di spinta. Se i dati confermassero la stazionarietà della profondità della spinta vuol dire che in profondità si sarebbe verificato un aumento di pressione. Non pronuncio alcuna ipotesi sulla causa. Ripeto quanto già detto in un altro intervento il sollevamento è dovuto sia al comportamento viscoso che elastico delle rocce di copertura. Il primo produce deformazioni senza fratture e quindi senza terremoti, il secondo produce deformazioni con fratture quando il mezzo raggiunge il limite di rottura”.

COSA PRODUCONO LE ROTTURE NEI TERREMOTI?

“Le rotture producono deformazioni nel mezzo –  aggiunge Luongo -, poco rilevabili per la loro entità e per di più si confondono con le deformazioni viscose. Solo gli eventi sismici significativi possono produrre in superficie deformazioni osservabili. Sarebbe necessario controllare la successione temporale degli eventi parallelamente alle deformazioni lente attraverso i sensori GNSS per valutare il contributo dei sismi al sollevamento, o meglio alle deformazioni. E’ opportuno ricordare che su basi empiriche risulta che un terremoto di Magnitudo 3.1 produce uno spostamento del piano di faglia di 1cm, mentre una Magnitudo 4.0 produce uno spostamento di 3cm. Si segnala altresì che il 14 aprile si è registrata una successione di 5 eventi in 24 minuti con magnitudo 3.8; 3.4; 2.8; 2.0; 2.3, la cui energia sommata è equivalente a quella di un terremoto di Magnitudo 4.0”.

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