Il Napoli affonda al “Maradona”, Sarri si prende i 3 punti. Nel confronto tra gli allenatore prevale chi ha studiato meglio la partita e l’ha letta correttamente durante l’incontro. Il Napoli di Garcia, visto con la Lazio, è a tratti inguardabile. La difesa sbanda paurosamente, alla Lazio vengono annullati due gol grazie al Var. Ma meriterebbe un parziale più consistente. Gli azzurri durano 20 minuti, il tempo di far comprendere agli avversari, che quell’intensità e quella feroce determinazione dello scoroso anno non c’è più
L’EQUIVICO A CENTROCAMPO
Garcia sta convincendo Anguissà che da mediano può diventare un regista. Il risultato è che lui e Lobotka finiscono per passarsi stucchevolmente il pallone, avvilendo numericamente la mediana e consentendo agli avversari di avere una costate superiorità. L’assenza di Kim è ancora più evidente se Rahmani e Juan Jesus sono costretti nell’uno contro uno e patiscono la velocità dei dirimpettai. Felipe Anderson è una croce per Oliveira e l’allenatore ci mette 60 minuti a capire che deve cambiare e inserire Mario Rui.
KVARATSKHELIA AI MARGINI DEL PROGETTO
Togliere Kvaratskhelia dal campo quando si è sotto di un gol per spedire in quella posizione Raspadori è stato un errore. Almeno quanto quello di credere che l’ex Sassuolo possa giocare lì. Come è del tutto evidente che l’alchimia Osimhen-Simeone sia impraticabile. Insomma, Garcia dovrebbe fare un bagno d’umiltà, prima di distruggere un meccanismo che era perfetto.