Dalla tragedia alla felicità, dalla follia del gesto di Osimhen che costa il rosso all’attaccante (l’arbitro Aureliano appare troppo drastico nella decisione, così come è indeciso in occasione di un primo calcio di rigore per fallo di mano di Caldara che non viene ammonito e che era già stato colpito da giallo), alla determinazione di Insigne che con la squadra in 10 si carica la responsabilità di guidare l’assalto al Verona. Calcia due rigori a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, sbagliando grossolanamente il primo ma spedendo con forza il secondo alle spalle di Maenpaa. Inizia bene il Napoli, batte 2-0 i veneti, ma deve fare i conti con l’assenza del suo attaccante nelle prossime due gare (Juventus compresa) e verificare le condizioni di Zielinski, uscito per infortunio nel primo tempo. La gara è stata tutta in salita e ha messo in evidenza la tenuta mentale del gruppo, oltre che la consistenza delle scelte di Spalletti. Che dimostra subito quanto le “gerarchie” contino poco, tirando fuori a 20 minuti dalla fine uno spendo Fabian Ruiz e mandando in campo il napoletano Gaetano. Ottima la prova di Elmas, subentrato proprio a Zielinski, autore del bel gol che ha fissato il punteggio finale. Tra i pali preferito Meret che ha mostrato sicurezza e capacità di svettare in area di rigore su ogni cross proveniente dai suoi lati, un buon segnale per la stagione.