martedì, Novembre 5, 2024
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In Campania chiudono le scuole e riaprono i centri estetici

La follia degli incroci tra DPCM, sentenze del Tar e Ordinanze Regionali, produce aberrazioni e confusione tra le persone. E rischiano, invece, di chiudere anche i parrucchieri

In Campania chiudono le scuole e riaprono i centri estetici. La follia dell’incrocio tra DPCM, sentenze del Tar e Ordinanze Regionali, produce aberrazioni e confusione tra le persone. E rischiano, invece, di chiudere anche i parrucchieri. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, firma l’ordinanza numero 6 del 2021 e, come annunciato, chiude le scuole di ogni ordine e grado spedendo tutti, compreso i bambini dell’asilo, a casa. Didattica in presenza garantita solo agli alunni con disabilità (LEGGI ) . Il Tar del Lazio, con una sentenza del 16 febbraio annulla il DPCM in vigore fino al 5 marzo e riapre i centri estetici “riconoscendone l’essenzialità – spiega il vicepresidente di Casartigiani Napoli, Maurizio Frantellizzi -, considerate le modalità con le quali gli operatori erogano i servizi, in totale sicurezza”.
Nelle stesse ore, il Governo Draghi, pubblica la bozza del nuovo DPCM nel quale viene ipotizzata la chiusura di parrucchieri e barbieri in zona rossa, al contrario di quanto era previsto fino a oggi. Circostanza che rischia di provocare ulteriori aberrazioni: “I servizi di estetica ed acconciatura non cesseranno con la chiusura dei locali in zona rossa – denuncia il vicepresidente della Camera di Commercio di Napoli, Fabrizio Luongo, rappresentante degli artigiani -, proseguiranno con gli abusivi alimentando non solo l’evasione e l’illegalità ma portando a domicilio un serio aumento del rischio di contagio covid19”.
Da Casartigiani anche uno spaccato sulla condizione del comparto: le perdite per il settore benessere nei soli tre mesi di lockdown del 2020 ammontarono a 40 milioni di euro di euro, con diversi suicidi avvenuti in azienda. Solo a Napoli e provincia il comparto conta 8mila imprese con 36mila addetti, mentre in Campania sono 16mila le imprese del comparto benessere con 66mila addetti, a Napoli ce ne sono 1900.
“Un comparto – prosegue Luongo – che non solo regge economia e occupazione ma presta un servizio utile anche al benessere fisico e psichico della persona, cosa non da poco in questo grave periodo storico”. Sulla questione nei prossimi giorni, sarà convocata una giunta della Camera di Commercio di Napoli, presieduta da Ciro Fiola, che aveva già messo in cantiere iniziative di sostegno alle imprese in difficoltà che oggi vanno nuovamente rilanciate.

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