venerdì, Novembre 22, 2024
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Incendio Venere degli stracci, don Mimmo Battaglia scrive ai giudici

Domani comincia il processo d'appello per Simone Isaia, il 34 enne condannato, in primo grado a 4 anni di reclusione

Domani comincia il processo d’appello per Simone Isaia, il 34 enne condannato, in primo grado a 4 anni di reclusione e una multa di 4mila euro, come autore dell’incendio che distrusse, in piazza Municipio a Napoli, la Venere degli stracci dell’artista Michelangelo Pistoletto. In primo grado, il giudice sembra non aver tenuto conto delle precarie condizioni di salute psicologica dell’imputato condannandolo al carcere. Una struttura inadeguata per la patologia di Simone, oggi ai domiciliari. Chiede quindi al Tribunale di tener conto di questa situazione l’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. E lo fa con un appello contenuto in una lettera inviata al giudice e poi resa pubblica

IL CONTENUTO DELLA LETTERA

“La prego di non considerare questa mia lettera come un’intromissione indebita volta a influenzare il suo giudizio poiché il mio scopo, come cittadino e vescovo, è unicamente quello di sottolineare come il giovane in questione sia anzitutto una persona in difficoltà, fortemente fragile, vissuto per diverso tempo in condizioni di marginalità sociale”.

PERCORSI DI ACCOGLIENZA PER SIMONE

Don Mimmo si dice pronto a prendersi cura del ragazzo. “Ogni qualvolta incontro queste storie – scrive nella missiva l’arcivescovo di Napoli – mi domando dove ero, dov’era la mia Chiesa, dov’era la comunità sociale. Quindi la prego di interpretare queste mie parole come le parole di un prete arrivato troppo tardi e che ha tutta l’intenzione, insieme alla sua Chiesa, di ‘riparare’, dichiarandosi disponibile a seguire Simone in percorsi di accoglienza, supporto psicoeducativo e riabilitazione, mettendo a servizio di tali percorsi le energie più belle e competenti della Chiesa napoletana”.

IL GARANTE DEI DETENUTI

Auspica un ridimensionamento della sentenza di primo grado, giudicata sproporzionata ed eccessiva, anche il Garante dei detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello. “Simone è un ragazzo fragile, una persona in difficoltà, ma non pericolosa. Ho visto in questi mesi che gran parte dell’opinione pubblica ha fatto valutazioni obiettive e garantiste sull’argomento. Mi auguro che nella giornata di domani siano attuati percorsi di accoglienza e supporto psicoeducativo per il giovane Simone – ha detto Ciambriello.

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