Ingegnere gambizzato a Napoli, il racconto il mese dopo
Si è sottoposto a due interventi chirurgici in un mese, l’ingegnere napoletano Fabio Varrella, gambizzato lo scorso 29 marzo nel tentativo di impedire a due rapinatori armati di pistola di sottrargli lo scooter, mentre faceva benzina ad un impianto di via Reggia di Portici a Napoli. Il primo intervento d’urgenza all’arteria femorale all’ospedale del Mare è quello che gli ha salvato la gamba e la vita. Il secondo è servito per estrarre il proiettile, che oggi l’ingegnere confessa di voler conservare.
FABIO VARRELLA, HA RACCONTATO LA SUA STORIA
Ad un mese da quella notte assurda, da quei 90 secondi immortalati dalle telecamere di videosorveglianza, il 32 enne napoletano si è raccontato sulle colonne dei principali quotidiani della città di Napoli. Vivo grazie al pronto intervento dell’autoambulanza, chiamata da una pattuglia dei carabinieri arrivata sul posto dopo che il benzinaio aveva segnalato con il telefono cellulare l’aggressione al centralino delle forze dell’ordine.
I due rapinatori sono ancora in libertà, per questo motivo il professionista ha deciso di raccontare la sua storia. Spingere gli inquirenti a non mollare le ricerche di chi la notte del 29 marzo gli ha puntato l’arma contro e ha rischiato di ucciderlo per rubargli uno scooter. Le indagini coordinate dalla direzione distrettuale antimafia di napoli sono secretate per il momento anche per l’avvocato che assiste Fabio Varrella, Marco Campora, presidente della Camera penale.