martedì, Novembre 25, 2025
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Killer a 15 anni: non era la vittima il suo obiettivo

Ha sparato per "uno sguardo di troppo"

Killer a 15 anni: non era la vittima il suo obiettivo

Non era Marco Pio Salonome, il 19enne morto nelle prime ore di domenica in ospedale dove era arrivato con un’unica ferita provocata da un colpo sparatogli in testa, l’obiettivo dell’agguato. Non era lui il giovane che il killer appena 15enne voleva uccidere. La ricostruzione del retroscena di ciò che è avvenuto sabato notte all’Arenaccia, è stata formulata dagli agenti della squadra mobile, con la Dida e la Procura dei Minori.
Anche se pochi ci credono, il giovanissimo killer, ha raccontato che avrebbe visto il suo rivale nell’auto, in quella Panda, insieme con i suoi amici. L’occasione giusta per vendicare uno sguardo di troppo. Così si è avvicinato a piedi e, senza pensarci due volte, gli ha sparato. Ma ha colpito la persona sbagliata.

Il baby killer si è presentato domenica mattina in questura con il suo avvocato per autoaccusarsi dell’omicidio. Un errore di persona, dunque. Questo emerge dai primi accertamenti degli investigatori che hanno ricostruito attraverso le testimonianze degli amici della vittima che erano in auto con lui quanto avvenuto nella zona dell’Arenaccia. Il 15enne ha agito da solo. Era a piedi, nei pressi di un punto di ritrovo del quartiere, quando ha visto l’utilitaria Fiat. All’interno quattro amici, il gruppo di rivali. “Volevo solo spaventarli, non volevo uccidere nessuno” avrebbe detto il 15enne agli investigatori e agli inquirenti – secondo quanto si apprende dal suo legale, Beatrice Salegna – per giustificare quel colpo di pistola in testa. L’obiettivo dell’adolescente era uno dei quattro ragazzi: era seduto sui sedili anteriori ma il colpo ha raggiunto Salomone, che era sul sedile posteriore.