Killer a 15 anni: non era la vittima il suo obiettivo
Il baby killer si è presentato domenica mattina in questura con il suo avvocato per autoaccusarsi dell’omicidio. Un errore di persona, dunque. Questo emerge dai primi accertamenti degli investigatori che hanno ricostruito attraverso le testimonianze degli amici della vittima che erano in auto con lui quanto avvenuto nella zona dell’Arenaccia. Il 15enne ha agito da solo. Era a piedi, nei pressi di un punto di ritrovo del quartiere, quando ha visto l’utilitaria Fiat. All’interno quattro amici, il gruppo di rivali. “Volevo solo spaventarli, non volevo uccidere nessuno” avrebbe detto il 15enne agli investigatori e agli inquirenti – secondo quanto si apprende dal suo legale, Beatrice Salegna – per giustificare quel colpo di pistola in testa. L’obiettivo dell’adolescente era uno dei quattro ragazzi: era seduto sui sedili anteriori ma il colpo ha raggiunto Salomone, che era sul sedile posteriore.
