La Notte dei Grammy non premia i Måneskin
Hanno scalato le vette del mondo, riportando il rock al centro di una scena musicale italiana fatta di pop ma, soprattutto, di rap. È stato loro il podio della 71esima edizione del Festival di Sanremo e anche quello dell’Eurovision Song Contest (sempre nello stesso anno). Sono forti si, originali e, a tratti, persino pazzeschi. Ma il Grammy è una storia ancora troppo grande per i Måneskin. Soprattutto pensando che nella loro categoria “Best new artist” c’era una come la ventitreenne cantante jazz del bronx Samara Joy, voce potente davvero e struttura artistica quasi inarrivabile. Partita tutt’altro che facile, insomma. Non tutto è stato vano, però. La nomination ha comunque un suo peso nella storia della carriera di un artista e quel red carpet è una bella botta di adrenalina che non si dimentica più. Certo tornare a casa con un Grammy è una cosa fantastica ma per fortuna la musica è quel mondo in cui contesti e opportunità valgono sempre tantissimo. E quindi complimenti ai Måneskin per la loro nomination e il loro red carpet.
CHI HA VINTO I GRAMMY “BEST NEW ARTIST” NEL TEMPO (RANDOM)
Dal 1971 ad oggi il Grammy “Best new artist” è andato a nomi potentissimi. Giro random: Natalie Cole, Men at Work, Culture Club, Cindy Lauper, Sade, Mariah Carey, Lauryn Hill, Norah Jones, Alicia Keys, Amy Winehouse, Adele, Dua Lipa, Billie Eilish, Olivia Rodrigo. E in questo albo d’oro, Samara Joy ci sta a pieno diritto.
BEYONCÉ È LADY GRAMMY
Con questa edizione 2023, Beyoncé entra nella storia con il suo Grammy n.32 e con ben 88 nomination (Queen B è l’artista più “nominata” di sempre), anche se il riconoscimento per “L’album dell’anno”, il premio più prestigioso tra quelli assegnati dalla Recording Academy, non è andato né a lei né ad Adele ma al britannico Harry Styles e al suo “Harry’s House”.