La statua della discordia: il caso dell’opera su Maradona rifiutata dal Comune di Napoli
Il Comune di Napoli ha deciso di restituire la statua in bronzo di Maradona che gli era stata regalata dall’artista Domenico Sepe: ha un valore eccessivo ed è interessata da un’inchiesta, dunque va restituita.
La delibera del 16 febbraio spiega che il presupposto alla base dell’accettazione del dono era il valore modico della statua.
Ma si è accertato che il solo costo dei materiali supera i 30 mila euro e dunque la donazione è nulla. Ma non solo.
Alla base del dietrofront ci sono anche gli esiti di alcune indagini penali.
Si tratta dell’inchiesta relativa all’iter che nel 2019 portò alla composizione della commissione comunale che avrebbe dovuto scegliere il progetto per la realizzazione della statua dedicata a Maradona.
La Procura di Napoli indaga sulla presenza tra i membri della commissione di un capo ultrà e sulle presunte pressioni per entrare a farne parte.
Nell’inchiesta non rientra a nessun titolo l’artista Sepe che spiega.
LA PROPOSTA DEL COMUNE DI CASALNUOVO
Il colpo di scena è arrivato poi nel pomeriggio di ieri, dal vicino Comune di Casalnuovo.
Il sindaco, Massimo Pelliccia, ha chiamato Sepe e gli ha proposto l’acquisto: “Napoli non la vuole? La compriamo noi”.
Maradona, spiega il sindaco, ha avuto un “legame particolare con Casalnuovo.
Veniva spesso insieme all’altro calciatore del Napoli, Pietro Puzone, e la ‘storia’ racconta che una notte si mise a palleggiare in strada. Ha inaugurato diversi circoli sportivi e qui aveva delle amiche.
Abbiamo un parco intitolato a Pino Daniele, la prima statua di Totò, vogliamo pure quella di Maradona”.