venerdì, Maggio 3, 2024
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Latitante arrestato dai Carabinieri, “tradito” dal cagnolino

Un barboncino affacciato alla finestra di una villa indica la strada ai militari per scovare il boss

E’ finita in modo rocambolesco la latitanza di Luigi Cacciapuoti, 64enne capoclan del gruppo che porta il suo cognome e operante nel comune di Villaricca. La caccia all’uomo, durata alcuni mesi, si è conclusa in una sontuosa villa con piscina, a pochi passi dal litorale di Giugliano in Campania, nella frazione di Varcaturo.
E’ lì che i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato quello che era una sorta di fantasma che dovrà scontare 15 di reclusione per associazione di tipo mafioso.
I militari lo hanno cercato a lungo, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia napoletana. Grazie a indagini tradizionali e tecniche, al monitoraggio dei social e dei movimenti finanziari sono riusciti a circoscrivere l’area dove era verosimilmente nascosto. Si era compreso che fosse a Varcaturo: ma il luogo preciso rimaneva ancora poco chiaro. Così i carabinieri hanno battuto ogni possibile pista, setacciando palmo a palmo tutta l’area. Questo fino al giorno in cui un cagnolino e il fiuto degli investigatori hanno suggerito il suo nascondiglio.
Un cane bianco, un maltese di nome Lapo, fedele amico di una donna che incontrava Cacciapuoti. Era affacciato ad una finestra semichiusa di una grossa villa.
Un animale come tanti altri che, però, ha suscitato negli investigatori il sospetto che quello chalet fosse proprio il rifugio del latitante.

Così hanno pianificato il blitz e analizzato ogni possibile via di fuga.
Studiando anche l’impianto fognario comunale che correva nel sottosuolo. Nulla è stato lasciato al caso.
Poi l’ingresso, in forze. Tutte le uscite sono state bloccate, circondata la villa.
Cacciapuoti se n’è accorto quando i carabinieri erano ormai ad un passo da lui, sdraiato a bordo piscina mentre sfogliava un quotidiano. Giornale aperto su una pagina di cronaca della camorra di Ponticelli.
Non ha opposto resistenza e le manette sono scattate ai suoi polsi.
La villa è stata sequestrata e così i documenti di identità che il 64enne portava con sé: la sua foto ma i dati di un’altra persona. Arrestata anche la donna in sua compagnia per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravato dalle modalità mafiose.

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