Ha aperto i battenti a Villa Rufolo, splendida dimora sede del Festival di Ravello, la mostra “Le Donne dell’Antichità” di Anselm Kiefer, tra i più importanti artisti viventi. L’evento è stato presentato dalla Fondazione Ravello, presieduta da Alessio Vlad e diretta da Maurizio Pietrantonio, in collaborazione con la Galleria Lia Rumma.
Aperta fino al 2 settembre, la mostra mette al centro la figura femminile come archetipo e forza generatrice, distruttrice, iniziatica. Le “donne” evocate da Kiefer sono presenze mitiche e simboliche: emergono dalla storia romana, dalla mitologia greca, dalle tradizioni nordiche, come testimoni e narratrici di un sapere antico, sospese in uno spazio fuori dal tempo, tra rovine, memorie e ritualità.
Il percorso espositivo tra l’esterno e l’interno di Villa Rufolo apre un dialogo scenico tra le opere e il complesso monumentale del XIII secolo: sono sette “Le Donne dell’Antichità” che abitano gli spazi aperti, dal chiostro al giardino.
Sculture immacolate di corpi senza volto, teste assenti, sostituite da materiali stratificati come piombo, cenere, terracotta, fiori, rami, vetro, filo spinato: un linguaggio potente e poetico che riflette sulla memoria collettiva, sul rapporto tra mito e contemporaneità, tra conoscenza e trasformazione.