Non tira una buona aria nella periferia orientale di Napoli.
Un eufemismo per dire che negli ultimi due mesi e in particolare negli ultimi giorni, la criminalità organizzata è tornata ad alzare la voce.
Giornali e siti web hanno riportato questa mattina dell’esplosione di un ordigno in via Esopo a Ponticelli, lanciato dal cavalcavia della tangenziale, che è esploso danneggiando otto macchine.
Giornali e siti web però, non hanno riportato, forse per un corto circuito con la sala stampa della questura di napoli, di un episodio analogo avvenuto la notte precedente.
Anche in questo caso, sempre quartiere Ponticelli, si è trattato dell’esplosione di una bomba che ha distrutto due auto nel cosiddetto Parco Topolino, così soprannominato perchè era li che viveva Carmine Sarno, fratello del boss dell’omonimo clan non più egemone dopo il pentimento del capo.
Insomma tra Ponticelli, San Giovanni e Barra lockdown e zone rosse hanno solo rimandato gli affari di chi con stese e attentati esplosivi controlla con il terrore le strade.
In via Esopo dove la scorsa notte sono state distrutte 8 auto, il 14 marzo scorso moriva in un agguato il 30enne Giulio Fiorentino.
Le associazioni sul territorio sono preoccupate per quanto sta avvenendo e questa mattina abbiamo incontrato Vincenzo Viola, presidente di Vivendo Ponticelli e Piera Migliaccio, presidente dell’associazione Uniti per Vincere