“L’onda di Caravaggio”, presentato il libro del notaio Dino Falconio
La trilogia caravaggesca, offerta alle stampe grazie alla penna del notaio Dino Falcio, si completa con l’ultimo atto affidato al libro “L’onda di Caravaggio”. l primo volume, “La mattonella di Caravaggio”, era ambientato nel primo periodo napoletano del Merisi, mentre il secondo, “Il sangue di Caravaggio”, aveva per scenario l’isola di Malta. In questo caso la trama si sviluppa tra la Sicilia e Napoli negli ultimi due anni di vita di Caravaggio prima della misteriosa morte in balia delle onde del mare. Alla storia vera dei capolavori artistici si accompagna l’invenzione di personaggi e vicende del ‘600 napoletano.
SINOSSI DEL LIBRO
Caravaggio vide la luce nelle verdi valli lombarde, d’inverno imbiancate dalla neve, ma morì vicino alle onde del Mar Tirreno. La sua fine è ancora un mistero irrisolto. Di sicuro il suo stato d’animo negli ultimi mesi doveva somigliare a un mare in tempesta. Troppi erano gli affanni e le ferite che affliggevano la sua psiche e il suo fisico. Dopo la fuga da Malta risalirà a Napoli transitando per Siracusa, Messina e Palermo lasciando preziose tracce di genio e sregolatezza. Nella città partenopea il suo destino incrocerà due sensuali sorelle, suor Serafina e la contessa Sofia, simili come due gocce d’acqua, tanto che il loro bambino chiamerà mamma entrambe, anche perché ciascuna a suo modo ne era madre…
Quando sembrava che ancora una volta a colpi di pennello il pittore fosse riuscito a salvarsi dal triplice pericolo della condanna capitale inflitta dal papa per l’omicidio della Pallacorda, della punizione dei Cavalieri di Malta e della vendetta del clan romano dei Tomassoni, proprio allora, dall’acme dell’onda precipiterà per l’eternità nell’abisso marino.
Nei diciotto mesi finali della sua breve vita costellerà di capolavori il mercato dell’arte europeo. Ma ancora una volta un suo quadro sarà causa di sciagura proprio per lui.
Dal buio della sua morte corporale, come un’onda lunga nei secoli a venire, continuerà, però, a splendere la luce che divinamente aveva dipinto sulle sue tele.
(Intervista all’autore nel video allegato)