giovedì, Dicembre 26, 2024
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Malasanità in Campania, meningite curata come vasculite: condanna per l’Asl

Malasanità in Campania, meningite curata come vasculite: condanna per l’Asl

Aveva la meningite, ma al Pronto soccorso di Aversa la trattarono per vasculite. E’ la storia di Maria Iavarone 21 anni, napoletana che la notte tra il 12 e il 13 febbraio del 2018 venne lasciata in Pronto soccorso per ore prima di ricevere le cure del caso.

Solo dopo 5 ore dal ricovero vengono eseguite le analisi del sangue e i medici dell’ospedale di Aversa si resero conto di avere di fronte una severa infezione e consigliarono al padre di trasportare la ragazza al reparto di infettivologia all’ospedale di Caserta. Fu a quel punto che il papà di Maria prese la decisione che salvò la vita alla figlia. L’uomo infatti trasportò la ragazza prima al Cardarelli dove fu diagnosticata la meningite e poi al Cotugno.

Il ritardo nelle cure ha causato a Maria menomazioni permanenti: amputazione di due dita delle mani e problemi cronici alle gambe. Maria passò 8 giorni in terapia intensiva tra la vita e la morte. Per gli errori commessi all’ospedale Moscati di Aversa, l’avvocato Luciano Palermo ha chiesto e ottenuto la condanna dell’Asl di Di Caserta e il risarcimento danni per circa 80mila euro.

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