Maradona, mostra dei cimeli nella chiesa del centro storico. C’è la maglia della prima stagione col Napoli, quella con lo sponsor Cirio, uno degli oggetti più rari. La sua fascia da capitano, la scarpetta dell’anno dello Scudetto, palloni e maglie da allenamento. I gagliardetti delle gare in Europa, la maglia con scudetto e coccarda della Coppa Italia. Ma più di ogni altra cosa c’è la testimonianza di una vita, per chi lo ha amato e continua a onorarne il ricordo. Nel piccolo museo dei cimeli di Maradaona, Massimo Vignati, il figlio della governante di Diego (Lucia Rispoli) e del custode dello stadio San Paolo, ha portato solo un assaggio di quello di cui è in possesso, oggi racchiuso nel patrimonio dell’associazione dedicata a Saverio Vignati.
LA “FAMIGLIA NAPOLETANA” DI MARADONA
Con lui anche una persona molto cara a Maradona, Cecilia Pagni, che negli anni della sua permanenza a Napoli era colei la quale si occupava di organizzargli la vita. La mostra dei cimeli di Maradona inaugurata in piazzetta Grande Archivio, nella chiesetta Stella Maris, ormai abbandonata al culto, è l’ennesimo ma forse tra i più genuini omaggi postumi. Tra i curiosi anche l’assessore Eduardo Cosenza, in veste di “tifoso” e appassionato del Napoli, che non ha perso l’occasione per fotografare ogni cosa. Per Massimo Vignati anche un modo per ricordare il papà.
L’IDEA DEL MUSEO PERMANENTE
Se ne parla da anni, ma resta ancora una chimera. In attesa di una collocazione più consona, il museo dei cimeli potrà essere visitato gratuitamente almeno fino alle dopo festività natalizie. Un mese intero in cui si potrà vedere da vicino le maglie, i palloni, le scarpette di Maradona. Un distillato di quello che Massimo Vignati conserva nella sua “cantina”. Dalla panchina su cui si sedeva Diego, troppo ingombrante per questa piccola chiesa, ma che in un museo starebbe benissimo.