Mare Fuori, parla il regista: ecco il segreto del successo
Il segreto del successo di Mare Fuori? La condivisione, l’empatia e i sentimenti autentici. Il regista Ivan Silvestrini spiega che il suo obiettivo è creare una forte empatia con i personaggi, per avvicinare il pubblico a mondi altrimenti lontani.
IL REGISTA IVAN SILVESTRINI: CREIAMO FORTE EMPATIA CON I PERSONAGGI
La serie, prodotta da Rai Fiction e Picomedia, ha suscitato un inaspettato successo, soprattutto con la terza stagione, e il regista considera questo risultato come un servizio pubblico interessante, in grado di attrarre un vasto pubblico e avvicinarlo a una realtà spesso ignorata.
INCONTRO CON REGISTA E ATTORI ALLA FEDERICO II DI NAPOLI
Sivestrini ne ha parlato, insieme con gli attori della serie, prodotta dai Rai Fiction e Picomedia, Giovanna Sannino (‘Carmela’) e Francesco Panarella (‘Cucciolo’) e diversi esperti, in un incontro a Napoli promosso dal Corso di Comunicazione pubblica, sociale e politica e dall’Osservatorio Giovani dell’Università Federico II (Dipartimento di Scienze Sociali) sul tema ‘Mare Fuori: tra immaginario e realtà, una riflessione sulla rappresentazione della devianza della criminalità minorile”.
FORNIAMO GLI STRUMENTI PER GIUDICARE IL COMPORTAMENTO DEI RAGAZZI DEVIATI
La serie affronta il tema della devianza della criminalità minorile e promuove una riflessione sulla rappresentazione di questa realtà. Non si tratta solo di romanzare le storie, ma di renderle emozionanti per suscitare una comprensione delle scelte compiute dai personaggi. Silvestrini afferma che lo scopo è fornire gli strumenti per giudicare il comportamento, senza cadere nell’esagerazione di mostrare che tutti si redimono. Si tratta di una rappresentazione onesta, che mostra sia chi riesce a cambiare sia chi non ci riesce.
SEGUIAMO I PERCORSI DI CRESCITA E RACCONTIAMO NUOVE POSSIBILITA’
La serie coinvolge giovani attori che interpretano ruoli impegnativi. Francesco Panarella, interprete di “Cucciolo”, afferma che si tratta di un percorso tosto che richiede di abbandonare i pregiudizi e di immedesimarsi nelle storie vissute da ragazzi provenienti da contesti particolari. Cambiare comporta dare l’esempio, e “Mare Fuori” trasmette questo messaggio. Gli adulti all’interno dell’Istituto penale per i minorenni accompagnano i ragazzi in un percorso di crescita e nuove possibilità, evitando di soffermarsi solo sugli errori commessi.
PARLA GIOVANNA SANNINO, INTERPRETE DI “CARMELA”
Giovanna Sannino, interprete di “Carmela”, sottolinea che fin dalla prima stagione c’è stato un grande studio dietro la serie, compreso l’incontro con i veri ospiti del carcere minorile di Nisida. Gli attori hanno messo sé stessi e le proprie emozioni nei personaggi, rendendo la narrazione ancora più autentica.
Lello Savonardo, coordinatore del Corso di Laurea in Comunicazione pubblica, sociale e politica, che ha promosso l’incontro a Napoli sul tema di “Mare Fuori”, sottolinea l’importanza di prevenire la devianza minorile. Secondo lui, bisogna far sì che cultura, formazione, educazione e contrasto alla dispersione scolastica siano centrali per avvicinare i giovani a modelli culturali e valoriali positivi, allontanandoli da quelli criminali. Afferma inoltre che “Mare Fuori” può essere uno strumento utile, poiché non mostra solo la drammaticità del delinquere, ma anche la possibilità di riscatto.