giovedì, Gennaio 30, 2025
HomeAttualitàMega truffa bonus Covid per lo sport, 100 indagati

Mega truffa bonus Covid per lo sport, 100 indagati

Cento persone indagate e 400mila euro accaparrati illecitamente sono i numeri principali della truffa organizzata nel Casertano

Mega truffa bonus Covid per lo sport, 100 indagati

Cento persone indagate e 400mila euro accaparrati illecitamente, sono i numeri principali della truffa organizzata da un’associazione sportiva dilettantesca di Macerata Campania.

E’ questo il primo bilancio dell’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere che ha chiesto e ottenuto dal Gip l’emissione di un decreto di sequestro di conti correnti. Tutti riconducibili agli indagati per un importo pari al valore del raggiro.

L’inchiesta è partita da alcuni accertamenti realizzati dalla Guardia di Finanza di Caserta sull’associazione sportiva dilettantesca che aveva fatto incetta di bonus durante il Covid.

TROPPI COLLABORATORI PER L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA NELLE RICHIESTE DI BONUS COVID PER LO SPORT

Proprio l’enorme numero di collaboratori sportivi dichiarati dall’associazione, anche in relazione alla sua attività – promuovere il calcio nelle categorie giovanili e dilettantistiche fino alla Terza Categoria organizzando appositi corsi – ha insospettito i finanzieri, che hanno iniziato ad indagare dopo che il 41enne titolare dell’associazione ha chiesto e ottenuto dall’ente pubblico (Sport&Salute spa) il sussidio per circa 100 collaboratori, producendo altrettanti contratti di assunzione relativi agli anni 2019-2020.

INDAGINE DELLA GUARDIA DI FINANZA DI CASERTA

Gli investigatori delle Fiamme Gialle hanno scoperto, analizzando le chat intercorse tra il titolare e i beneficiari del bonus e la documentazione acquisita perquisendo la sede dell’associazione, che i contratti erano falsi e retrodatati. E che il titolare, insieme al genitore di tre ragazzi che frequentavano il corso di calcio, aveva avvicinato tra il 2020 e il 2021 amici e parenti. E convincendoli ad associarsi con tessere che riportavano una data precedente a quella del tesseramento. Tutto questo per apparire come dipendenti impegnati in mansioni nell’associazione del tutto fantomatiche.

Nell’Asd c’era un numero di allenatori, massaggiatori o addetti alla segreteria, del tutto sproporzionato rispetto all’attività svolta, e ai finanzieri questa circostanza non è sfuggita; peraltro nessuno dei cento indagati, hanno accertato la Procura e la Finanza, ha mai svolto alcuna attività. Dalle indagini è infine emerso che il bonus veniva diviso a metà tra il titolare dell’Asd e il beneficiaio

Skip to content