Dopo il nulla di fatto dell’ultimo incontro del 12 febbraio le tre principali sigle sindacali FIM CISL, FIOM CGIL e UILM provano ancora la carta dello sciopero fissato per il 28 marzo per tentare di forzare il ritorno alle trattative
Le posizioni restano lontane. Le associazioni datoriali puntano su un modello basato su sostenibilità, competitività e welfare aziendale, proponendo l’aumento dei flexible benefit fino a 400 euro e nuove tutele come una rendita per la non autosufficienza.
I sindacati, invece, insistono su un incremento salariale di 280 euro lordi, giudicato insostenibile dalle imprese. Ecco quindi le 8 ore di astensione dal lavoro. A Napoli al teatro Mediterraneo la presentazione della mobilitazione nazionale. Ad annunciarla Rocco Palmbella segretario generale della UILM.
750 i delegati presenti in città provenienti anche da altre regioni. A sostenere la mobilitazione anche le sigle campane con in testa CGIL e Uil come confermano i segretari Nicola Ricci e Giovanni Sgambati.