Al netto del numero giornaliero dei contagi, da oggi la Campania è in zona gialla. Il passaggio è stato deciso venerdì scorso con un’ordinanza adottata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in base ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il passaggio della Campania è scattato in seguito alla crescita dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti di degenza ordinaria. Il cambio di colore dipende infatti dalla percentuale di posti letto occupati ma non produce cambiamenti sostanziali nelle attività quotidiane. Obbligo di mascherina all’aperto, l’unica differenza rispetto a 24 ore fa quando la regione era zona bianca.
Si poteva evitare il passaggio in zona gialla, secondo il ragionamento del direttore dell’Unità di malattie infettive del Policlinico della Federico II, Ivan Gentile, che dalle colonne di un noto quotidiano cittadino ha lanciato l’allarme sullo scarso utilizzo degli anticorpi monoclonali nelle strutture sanitarie della regione. Una cura che, ha spiegato il professor Gentile, se usata, potrebbe alleggerire non poco la pressione sugli ospedali facendo di conseguenza diminuire quei parametri che hanno riportato in zona gialla la Campania.
Prevista dai protocolli Asl, la terapia con i monoclonali non ha avuto il seguito che meritava. Basti pensare alla sproporzione nell’utilizzo tra il Policlinico universitario, primo a Napoli città con 249 somministrazioni e l’ospedale Cardarelli dove ne è stata eseguita una soltanto