venerdì, Novembre 15, 2024
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Monti Lattari, sequestro di cannabis ad opera dei carabinieri

Come un martello le forze dell’ordine da anni setacciano ed effettuano sequestri sulla cosiddetta Jamaica d’Italia

Come un martello le forze dell’ordine da anni setacciano ed effettuano sequestri sulla cosiddetta Jamaica d’Italia, l’area dei monti Lattari. L’ultimo sequestro in ordine di tempo ieri, sebbene non si è trattato delle quantità rinvenute nel recente passato. I carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia, con la collaborazione dello squadrone eliportato cacciatori “Puglia” e del nucleo cinofili di Sarno, hanno scoperto un piccolo vivaio nel comune di Gragnano. 13 fusti di cannabis indica sono stati campionati e poi distrutti in loco. Raggiungevano i 150 centimetri. 36 le piante rinvenute e sequestrate in un’area demaniale nel comune di Lettere: superavano tutte i due metri. A pochi passi dalla coltivazione un essiccatoio con altri 4 fusti da preparare in vista del confezionamento della marijuana. Denunciato per detenzione di droga a fini di spaccio una 52enne residente nel comune di Santa Maria la Carità.

PERQUISITA ANCHE L’ABITAZIONE DELL’UOMO

Durante la successiva perquisizione nella sua abitazione, i carabinieri hanno poi trovato 13 grammi e mezzo di marijuana e una pianta di cannabis di circa 50 centimetri. Non lontano, nella città di Castellammare di Stabia, un uomo di 35 anni era finito in manette per lo stesso reato. In casa 3 grammi e mezzo di cocaina, 4,5 di crack e una piccola pietra di hashish. E ancora un bilancino di precisione e 1440 euro in contante ritenuto provento illecito. L’uomo è ora in carcere, in attesa di giudizio.

A GIUGNO RINVENUTO BUNKER DI COLLEGAMENTO CON PIANTAGIONI

Nella stessa zona, lo scorso mese di giugno venne individuato un bunker che portava ad una delle piantagioni di cannabis più estesa nei Monti Lattari. Il bunker era fornito di elettricità attraverso un collegamento abusivo alla rete principale. All’interno lampade, alimentatori, sistemi di ventilazione, oltre a vasi riempiti di terra e materiali vari per la coltivazione della marijuana. Era un “progetto di costruzione” quasi perfetto, interrotto dall’operazione delle forze dell’ordine

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