sabato, Dicembre 28, 2024
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Morti bianche in Campania, in un giorno perdono la vita due operai

Sono il ventenne Raffaele Vergara e il cinquantanovenne Raffaele Foresta le più recenti vittime di morte bianca in Campania

Morti bianche in Campania, in un giorno perdono la vita due operai

È una lunga scia di sangue innocente, una tragica sequenza di morti bianche oramai ininterrotta, quotidiana.

Solo ieri due operai, uno giovanissimo di 20 anni, di Crispano, promessa del calcio e l’altro un 59enne Roccarainola sono stati accomunati dal crudele destino di morire a causa del loro lavoro.

OPERAIO VENTENNE MUORE FINENDO IN UNA MACINA PER SPEZIE

Raffaele Vergara, promessa del calcio che proprio pochi giorni fa aveva rinnovato il contratto con la Virtus Afragola, squadra che milita in Promozione, è stato letteralmente macinato da un macchinario che polverizza le spezie e gli aromi. Stava lavorando nello stabilimento DeliFood di Frattamaggiore quando, per causa che ora devono spiegare gli inquirenti, è stato letteralmente risucchiato in una morsa mortale.

Secondo il racconto di uno dei testimoni, il giovane operaio si era sporto nell’imbuto che inghiotte i prodotti da triturare e dopo qualche istante è scomparso.

A SAN GIUSEPPE VESUVIANO MUORE OPERAIO DI 59 ANNI

Qualche ora dopo è giunta la notizia che Raffaele Foresta, 59 anni, di Roccarainola, non è sopravvissuto alle ferite rimediate in una terribile caduta avvenuta nel cantiere in cui stava lavorando.

Questa volta è successo a San Giuseppe Vesuviano, per cause che, neanche a dirlo, dovranno essere portate alla luce dai carabinieri che conducono anche in questo caso le indagini. La salma, su disposizione dell’autorità giudiziaria, è stata sequestrata per l’autopsia.

CONDIZIONI SPESSO INACCETTABILI PER I LAVORATORI

E come sempre accade, in queste tragiche circostanze, si susseguono le dichiarazioni di esponenti dei sindacati, di politici e di benpensanti, per i quali il valore della vita di chi quotidianamente lavora in condizioni spesso inaccettabile, emerge solo quando è troppo tardi.

Ciò che sconcerta è che non esistano dati aggiornati o una vera politica della tutela dell’incolumità degli operai suoi luoghi di lavoro. Seguiranno fiaccolate, appelli e levate di scudi, prima che tutto torni a tacere in attesa della prossima vittima.

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