venerdì, Marzo 29, 2024
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Morto sceicco Adnan, la Jihad accusa Israele e minaccia reazione

La Jihad islamica ha accusato Israele di essere responsabile della morte di Adnan in carcere e ha avvertito che ci sarà una reazione

Morto sceicco Adnan, la Jihad accusa Israele e minaccia reazione

Lo sceicco Khader Adnan, uno dei principali esponenti della Jihad islamica in Cisgiordania, è morto dopo aver protratto uno sciopero della fame per 86 giorni. La notizia è stata riportata dal servizio carcerario israeliano, che ha dichiarato che Adnan è stato trovato privo di sensi nella sua cella e trasferito in un ospedale vicino, dove è stato confermato il decesso. Adnan era stato arrestato per la decima volta nel mese di febbraio, sospettato di far parte di un’organizzazione terroristica.

Lo sceicco era stato protagonista in passato di altri scioperi della fame ed era molto popolare. Secondo il servizio carcerario israeliano, Adnan aveva rifiutato di sottoporsi a visite mediche e cure, mentre i familiari hanno denunciato gravi negligenze da parte delle autorità israeliane.

L’ACCUSA DELLA JIHAD ISLAMICA

La Jihad islamica ha già accusato Israele di essere responsabile della morte di Adnan in carcere e ha avvertito che ci sarà una reazione. La notizia della sua morte è stata immediatamente diffusa dai minareti delle moschee di Gaza, ed è stata seguita dall’invio di alcuni razzi dalla Striscia verso Israele.

PER I PALESTINESI SI TRATTA DI “ASSASSINIO DELIBERATO”

L’autorità nazionale palestinese ha reagito duramente alla morte di Adnan, definendola un “assassinio deliberato”. E accusando Israele di negligenze mediche. Il premier palestinese ha invocato la costituzione di una commissione internazionale di indagine sulle circostanze della morte. E ha annunciato proteste in diverse località della Cisgiordania.

La morte di Adnan è un evento tragico che mette in evidenza la complessità e il conflitto che ancora oggi caratterizzano la situazione in Medio Oriente. La sua figura rappresentava un punto di riferimento per molti palestinesi, che ora esprimono la loro rabbia e frustrazione per la sua morte. Resta da vedere come evolverà la situazione e se ci saranno ulteriori conseguenze a livello politico e diplomatico.

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