mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Musumeci e quelle relazioni discordanti della Commissione Grandi Rischi

Il Ministro domani in aula relazionerà sull'ipotesi di passaggio ad Allerta Arancione nell'area dei Campi Flegrei

Musumeci e quelle relazioni discordanti della Commissione Grandi Rischi

E’ la “non univocità” delle conclusioni firmate dagli esperti nella relazione della Commissione Grandi Rischi ad aver spinto il ministro Musumeci a ipotizzare il passaggio ad Allerta Arancione nell’area dei Campi Flegrei. Lo spiegherà domani in Aula alla Camera il titolare del Dicastero della Protezione Civile, dove relazionerà sulle analisi di 14 esperti e successivamente lo dirà ai sindaci dell’area. La linea del Governo, dunque, è quella di una prevenzione attiva, perché le conclusioni sull’evoluzione del fenomeno bradisismico, firmate da Augusto Neri dell’Ingv e Christopher Kilburn dell’Università di Londra, non arrivano a conclusioni omogenee. Insomma, le posizioni continuano ad esser diverse ed i modelli proposti discordanti, di fatto solo interpretativi di una realtà la cui evoluzione si può solo ipotizzare.

I SINDACI CONTRO L’ALLERTA ARANCIONE

Ma il sindaci, capitanati dal primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi, chiederanno chiarezza. Ed hanno già fatto sapere di non avere apprezzato la modalità comunicativa con la quale Musumeci ha dato in pasto alla pubblica opinione un’ipotesi. Ma, ancora più, in assenza di conclusioni certe, valutano l’impatto del passaggio all’arancione devastante per il territorio. Sia in termini turistici che dal punto di vista della ricaduta psicologica sull’intera popolazione. Non si comprende poi quale sia il motivo per il quale, eventuali approfondimenti o nuovi controlli, si possano realizzare solo elevando il livello di allerta. Tra l’altro in presenza di un rallentamento complessivo del fenomeno di innalzamento del suolo.

L’ALLARME PER I COSTONI DI ROCCE A STRAPIOMBO SUL MARE

Eppure, proprio in queste ore, dalla zona di Bacoli arriva un altro allarme. Le scosse degli ultimi mesi avrebbero creato smottamenti e danni ai costoni e alle scogliere a strapiombo sul mare. E su quelle porzioni di rocce sono sorte, negli anni, centinaia di abitazioni con una popolazione residente di oltre 3mila persone, tra Bacoli e Monte di Procida. La situazione è costantemente monitorata ma in questo caso occorre davvero intervenire subito, per evitare una catastrofe che sembrerebbe annunciata.

 

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