mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Napoli, 24enne musicista incensurato ucciso in piazza Municipio dopo una lite per un parcheggio

Si chiamava Giovambattista Cutolo. Un sospettato è stato fermato, ha 16 anni

La lite per un parcheggio, per uno scooter messo in una posizione sbagliata. Sarebbe questo il movente dell’omicidio di Giovanbattista Cutolo, un giovane musicista incensurato di 24 anni ucciso questa notte a Napoli. Il fatto è accaduto in piazza Municipio, davanti a una paninoteca, all’angolo con via Cristoforo Colombo. Il corpo senza vita del ragazzo è stato ritrovato riverso sul marciapiede alle 5 di questa mattina.

Il presunto assassino ha solo 16 anni, figlio di un pregiudicato non legato alla criminalità organizzata. E’ stato identificato dalla Polizia grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza. Nei video si vedrebbe la scena in cui la vittima era in compagnia di un gruppo di persone che discutono con altri ragazzi a causa di un motorino parcheggiato in doppia fila. Poco dopo, il presunto assassino, si sarebbe avvicinato al gruppo estraendo la pistola e sparando tre colpi in rapida successione. I proiettili hanno colpito Cutolo alla schiena non dandogli scampo. In quel momento, insieme a Cutolo, c’era anche la fidanzata rimasta illesa che avrebbe lanciato l’allarme. Cutolo era un brillante musicista, allievo del Conservatorio di San Pietro a Majella, suonava il corno. In rete sono tantissimi gli amici e i colleghi musicisti che lo stanno ricordando.

Sull’omicidio è intervenuto Ciro Auricchio, segretario regionale Campania dell’Uspp, il sindacato della Polizia Penitenziaria, che ha chiesto di “inasprire sanzioni e pene per i minorenni che si rendono autori di reati”. “I fatti accaduti, – continua il segretario regionale dell’Uspp – che vedrebbero coinvolti come autori ragazzi minorenni, impongono una seria riflessione sull’attuale sistema penale e penitenziario minorile, oltre che una profonda riflessione sull’assenza di modelli educativi efficaci per molti ragazzi, sia per quelli che vivono in contesti degradati e vicini alla criminalità organizzata, sia per tutti gli altri, in assenza di riferimenti familiari stabili e autorevoli”.

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