Voleva che gli venisse concessa una piazza di spaccio nelle rione delle cosiddette “Case Nuove” ma il ras, da poco scarcerato, non era d’accordo: sarebbe questo il movente del tentativo di omicidio di Giuseppe Vatiero, detto “Peppe ‘a basetta”, colpito al volto e gravemente ferito (rimarrà irrimediabilmente menomato) il 7 ottobre 2016. A sparare, secondo la ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e della DDA (Pm Mozzillo e De Falco) sarebbe stato Antonio Cuomo, 52 anni, arrestato oggi dalla Polizia di Stato.
Cuomo si era inizialmente approcciato in maniera amichevole con il ras delle “Case Nuove” tornato in libertà, poi però, dopo il rifiuto, i rapporti tra i due sono gravemente peggiorati, fino alla decisione di Cuomo di ucciderlo. Insieme con lui sono stati arrestati dalla Ps anche altre cinque persone, tra le quali figura anche Giuseppe Rinaldi, elemento di spicco dell’omonimo clan. Lo scontro – è emerso – è frutto della contrapposizione armata scoppiata tra clan Caldarelli delle cosiddette rione “Case Nuove” di Napoli (nella zona di piazza Mercato, alleato al clan Mazzarella) e il clan Rinaldi (componente dell’Alleanza di Secondigliano) di San Giovanni a Teduccio (quartiere della periferia orientale del capoluogo partenopeo), intenzionato ad acquisire il predominio degli affari illeciti, in particolare lo spaccio della droga, nella “roccaforte” dei Cardarelli.
Oltre a Cuomo e Rinaldi, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato agli il gruppo riconducibile a quest’ultimo: Elio Papi e Giovanni Bruno (entrambi in carcere come Rinaldi e Cuomo), Giuseppe D’Angeli (ai domiciliari) e Anna Campanile (divieto di dimora).