Napoli, sarà una bella gatta da pelare per chiunque vincerà le amministrative di ottobre.
Dei quasi 3 miliardi di euro di buco nelle casse di palazzo San Giacomo, se ne scrive e se ne discute da tempo così come delle relative difficoltà a riuscire a garantire i servizi pubblici essenziali.
Chi è già sceso in campo per succedere a Luigi de Magistris ha preferito per ora far finta che il problema non fosse reale, puntando su solite promesse e altri impegni.
Ora però, l’argomento è deflagrato in piena corsa. A rimetterlo al centro del dibattito politico ci ha pensato Gaetano Manfredi, ex rettore della Federico II ed ex ministro dell’Università che ha motivato il suo rifiuto alla candidatura a sindaco, offertagli dalla coalizione di centro sinistra a trazione pd e movimento cinque stelle, dichiarando che senza una legge speciale il prossimo sindaco potrà solo dichiarare il dissesto.
Parole che hanno scosso non poco nelle ultime 24 ore la campagna elettorale e che hanno fatto passare in secondo piano il consolidamento su Napoli dell’alleanza tra partito democratico e 5stelle che, a quanto pare, non è stato ben digerito dalla base grillina e dal presidente della Regione, Vincenzo de Luca.
Tempo per approfondire le divisioni ce ne sarà, l’argomento del giorno è invece la legge speciale per Napoli