Napoli, grosso incendio nell’aria orientale della città
Sono andate avanti per ore e senza sosta le operazioni di spegnimento dell’incendio scoppiato nell’area orientale di Napoli. Ad andare in fiamme un capannone adibito a magazzino di materiale vario alle spalle di via Ferrante Imparato. Tanta la plastica bruciata, con una colonna di fumo che ha invaso la zona, riversando diossina nell’aria. Il fuoco ha divorato la copertura della struttura che ha ceduto. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco con numerose autobotti. Ad aiutarle la bomba d’acqua che ha colpito il territorio. Non un episodio isolato.
Nelle stesse ore un vasto incendio si è sviluppato nella zona di Torca, nel territorio comunale di Massa Lubrense, minacciando pericolosamente le case dell’area. Solo pochi giorni fa, il 24 agosto, un rogo ha distrutto la zona industriale di Battipaglia, propagandosi fino a un capannone caseario e provocando la dispersione di fumi nell’aria. In quell’occasione l’Arpac ha rilevato valori di diossine leggermente superiori ai limiti di riferimento. E ancora il 16 agosto le fiamme erano divampate nello stabilimento della Campania Energia a Teano, in provincia di Caserta, dove si trattano rifiuti.
Anche in quel caso i monitoraggi ambientali hanno segnalato concentrazioni di diossine oltre la soglia, poi progressivamente rientrate nei valori normali. Secondo la Protezione Civile, in questa estate la Campania ha visto andare in fumo oltre 2.500 ettari di territorio, inclusi vigneti e aree turistiche. Il fronte più critico è stato quello del Vesuvio, dove tra il 5 e il 10 agosto, sono stati effettuati quasi 2.000 lanci di estinguente dai Canadair.