mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Napoli, la città degli invisibili tra degrado e abbandono

Un anno fa lo sgombero della Galleria Umberto I che oggi è di nuovo dimora per i clochard

Napoli, la città degli invisibili tra degrado e abbandono. Festeggia un anno tra qualche giorno l’operazione condotta dal comune di Napoli che portò allo sgombero dei clochard dalla Galleria Umberto I. Fu una delle eprime azioni pubbliche della neonata Giunta Manfredi. L’assessore al Welfare, Luca Trapanese, si presentò all’alba con Polizia Municipale e Asl per “invitare” i senza fissa dimora ad abbandonare i poveri giacigli. Venne assicurata una sistemazione alternativa, un presidio in Galleria e una nuova era per il salotto buono della città. Voleva essere un segnale forte, a distanza di un anno ha il sapore dello sberleffo.

LA CITTA’ DEGLI INVISIBILI

Dopo quel blitz, la città non ha più assisstito ad altre operazioni di bonifica, anzi, in alcune zone la situazione è addirittura peggiorata. Il caso più eclatante è la Galleria Principe di Napoli, dove addirittura i senza fissa dimora hanno creato una tendopoli a due passi dal MANN, il museo nazionale di napoli.
Ma sono quasi tutti i monumenti cittadini ad essere “ostaggio” dei clochard . In molti casi diventano cloache a cielo aperto, praticamente inaccessibili ai turisti.
Una situazione di allarme e degrado che colpisce la città da Piazza Garibaldi dove fin dal mattino materassi e coperte ricoprono marciapiedi e sottopassi. Fino ad arrivare a piazza Mancini dove i senza fissa dimora extracomunitari vivono sui giardini. Per arrivare all’ex mercato ittico dove pochi giorni fa una rissa tra ubriachi provocò la morte di un ragazzo.
Anche la Galleria Umberto I è tornata a essere luogo prediletto daegli “invisibili”, c’è chi addirittura ha realizzato una “villetta” fatta di cartoni.

I GIARDINI DIVENTANO CASE PER I CLOCHARD

Stesse scene davanti al Liceo Umberto I, ancora chiuso per le festività natalizie, ma tra qualche giorno gli studenti condivideranno i giardini con i nuovi occupanti. La città attende risposte immediate dall’assessore Trapanese e dal sindaco Manfredi. Non ci si può esaltare per l’ottimo risultato turistico di Natale e Capodanno, glissando su alcuni problemi gravi della città. La questione è comune anche ad altre grandi metropoli, non lo si può nascondere. Ma Napoli sembra meno preparata per affrontarla. A cavallo degli ultimi giorni di gennaio e dei primi di febbraio, le temperature caleranno drasticamente, la questione diventerà ancora più complicata. Soluzioni, all’orizzonte, non se ne vedono. La città aspetta risposte. Concrete.

 

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