lunedì, Novembre 25, 2024
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Napoli, la protesta degli studenti dell’Università Orientale con una sala studio all’aperto

Gli studenti dell’Università Orientale di Napoli hanno aperto una sala studio all’aperto, davanti alla sede principale di Palazzo Giusso, per protestare contro o vertici dell’Università che, scrivono gli studenti sui social, “nonostante le molteplici interlocuzioni avute, promesse fatte e parole spese, il Rettore e l’Ateneo continuano a non impegnarsi per consentire un graduale e sicuro ritorno in sede”.
I ragazzi hanno allestito dei banchi con le sedie e si sono messi a studiare all’esterno della storica sede dell’Orientale, dopo aver affisso uno striscione all’università con la scritta “aule studio e biblioteche fanno parte del diritto allo studio”, allestendo anche una sedia con l’igienizzante per le mani prima di entrare nell’aula studio all’aperto.

Gli studenti sottolineano su Facebook che “dal giorno in cui l’Orientale ha chiuso a causa dell’emergenza sanitaria è passato più di un anno: un anno fatto di didattica a distanza, di carriere universitarie spezzate, di vite di studentesse e studenti costrette tra quattro mura non sempre adatte a garantir loro la tranquillità e gli strumenti necessari per studiare e proseguire i propri percorsi accademici. L’ultimo tentativo di rompere il muro di silenzio istituzionale che l’Ateneo ci ha posto di fronte, realizzato con l’occupazione dell’atrio di Palazzo Du Mesnil e l’impegno preso dal Rettore di attivarsi per trovare una soluzione entro l’inizio del secondo semestre, è stato spezzato dalla zona rossa che ha interessato la Campania per più di un mese. Adesso il secondo semestre è iniziato, una nuova zona arancione è alle porte ma il silenzio continua, e tutti gli impegni presi restano inadempiuti. Mentre altri atenei d’Italia e della nostra città cercano, e spesso trovano, soluzioni per avviare il rientro in sicurezza, non possiamo accettare che il silenzio prosegua quando in ballo ci sono i nostri percorsi di studio e le nostre vite”.

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