Sono ancora ferme al palo senza giunte e senza assessori le dieci municipalità di Napoli, i cui componenti sono stati eletti nella tornata dello scorso ottobre.
I parlamentini di quartiere, prima frontiera fra i cittadini e le istituzioni locali, in pratica non hanno mai acceso neanche i motori da quando sono stati costituiti.
Dieci su dieci, tutti presidenti di centro sinistra, tutti eletti con liste in appoggio al sindaco Manfredi, le municipalità dimostrano di essere il campo su cui si sta muovendo la battaglia politica per mettere d’accordo tutti e non scontentare nessuna delle forze che hanno portato l’ex rettore diritto diritto a palazzo San Giacomo.
Da parte dell’opposizione s’alzato il coro di denuncia sull’immobilismo della nuova amministrazione. Primo e ultimo in ordine di tempo è stato Antonio Bassolino, che ha parlato di paralisi istituzionale: «Le tredici liste e l’esercito di candidati per il Comune e nelle Municipalità, che è stato molto importante affinché Manfredi vincesse largamente è un problema per governare – ha sottòlineato e La paralisi istituzionale è un problema non da poco. Le Municipalità hanno competenze su quegli aspetti della vita quotidiana dei cittadini che, se migliorati, creano un legame di fiducia tra i napoletani e le istituzioni. Dello stesso avviso, Rosaria Galiero, portavoce cittadina del movimento demA: Immaginiamo che 13 liste siano complicate da gestire, soprattutto se le poltrone nelle municipalità possono essere utilizzate per spegnere malumori o qualche preoccupazione di troppo negli alleati del sindaco Manfredi. Doveva cambiare tutto ed invece siamo ancora fermi nel tentativo di districare beghe ed interessi che poco interessano ai Napoletani.