Già da tempo incerottato in un’enorme rete bianca per prevenire crolli dalla facciata che potrebbero mettere a rischio l’incolumità dei passanti, anche il Maschio angioino si ascrive alla lista dei monumenti fruibili a mezzo servizio.
Le due balaustre laterali del pontile di legno che conduce nel cortile del castello aragonese da ieri sono transennate e circondate dal tradizionale nastro bianco e rosso, che con le reti verdi comparse negli ultimi anni su gran parte degli edifici testimoniano che a Napoli c’è un grave problema di manutenzione generale.
Sia stradale, che dei monumenti e del patrimonio architettonico della città. Il problema sorto sul ponte del castello si va ad aggiungere ai dissesti statici della Torre di guardia, che ha determinato la chiusura al pubblico dei luoghi dove è ospitata la documentazione archivistica del Patrimonio e Demanio del Comune di Napoli.
Il problema è che nella struttura, la metà delle aree coperte è già inibito per problemi di staticità. L’interno percorso che circonda il Castello è vietato a causa del pericolo di cedimenti del tufo di cui è composta la struttura e in alcune sale le statue presenti sono state coperte per evitare che venissero danneggiate dai crolli.
Per mettere in sicurezza il Maschio angioino il comune dovrà predisporre urgentemente degli interventi di ripristino, anche sulla tettoia da dove si verificano infiltrazioni d’acqua.
Il comune ha fatto sapere di voler utilizzare 4milioni di euro di fondi europei per un iniziale progetto di restauro. A questi si dovrebbero aggiungere altri due milioni di euro provenienti dal piano nazionale di ripartenza e resilienza per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Venti, secondo le stime, i milioni di euro che servirebbero per un intervento di restauro completo.