martedì, Novembre 26, 2024
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N’Artigiana, la prima birra prodotta con il sole di Napoli. Open Day con il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola

Una bella storia aziendale, che inizia nel 1953, con Mario Caso, pioniere della distribuzione di bibite; conosce la sua evoluzione importante con la nascita, nel 1998, ad opera del figlio Vincenzo, di Top Distribuzione, attualmente leader nel settore distributivo per food e beverage; e oggi racconta un nuovo capitolo, presentando il Birrificio Artigianale Napoletano, il primo birrificio 4.0 d’Italia, nato nell’ottobre 2019, che trova i suoi punti di forza nel poker artigianalità, tradizione, innovazione e sostenibilità. Nello stabilimento del Birrificio Artigianale Napoletano nasce N’Artigiana, la prima birra prodotta con il sole di Napoli, che si propone come un omaggio all’artigianalità, all’arte del saper fare, con il cuore e la passione. Si ispira alla precisione e al lavoro certosino degli artigiani napoletani, ancora oggi capaci di incantare il mondo intero con i loro piccoli e grandi capolavori. La famiglia Caso, impegnata quotidianamente nella cura, nell’ampliamento e nell’innovazione dell’azienda, mostra anche particolare sensibilità verso il recupero sociale con un protocollo d’intesa sottoscritto da Ministero della Giustizia – Centro per la Giustizia Minorile di Napoli, Associazione Jonathan Onlus e Birrificio Artigianale Napoletano, che prevede l’assunzione di due ragazzi in misura cautelare o in messa alla prova, collocati presso la Comunità Jonathan.

In via Argine, dove lo stabilimento ha sede, Birrificio Artigianale Napoletano e N’Artigiana sono stati presentati al pubblico con un open day, condotto da Veronica Maya, al quale ha preso parte il Presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola. «Realtà come il Birrificio Artigianale Napoletano vanno sostenute – dichiara il presidente Fiola –. La Camera di Commercio c’è e ci sarà sempre a tutela delle aziende a conduzione familiare, che sono una caratteristica del nostro tessuto produttivo e creano un indotto lavorativo importante. La famiglia Caso ha la forza e la capacità di conservare e preservare nel tempo le tradizioni che caratterizzano la nostra terra e la nostra cultura; ma ha anche la lungimiranza di lasciare spazio e dare fiducia alle nuove generazioni. In quest’azienda lavora ogni giorno, instancabilmente nonno Mario. Accanto a lui, i figli Vincenzo e Luca; e poi le nuore, e i nipoti, con le compagne di vita. Proprio ai nipoti si deve la nascita del birrificio e di N’Artigiana, una birra che già sta portando Napoli, con i suoi sapori genuini, in giro per l’Europa. A Vincenzo Caso consegnerò un premio a gennaio».

«Quando abbiamo pensato alla nascita di Birrificio Artigianale Napoletano, la volontà era quella di mettere in gioco tutte le nostre energie e i coinvolgere tutta la famiglia – racconta Vincenzo Caso, titolare Birrificio Artigianale Napoletano e presidente del Consorzio Di.Al –. E ci siamo riusciti. Oggi stiamo avendo grandi riscontri per questa birra. N’Artigiana è già in Francia e in Inghilterra. Ma il nostro obiettivo è quello di far diventare questa birra una vera eccellenza napoletana, insieme a tutti i prodotti genuini che hanno già questo riconoscimento. Il primo passo per la nascita del Birrificio Artigianale Napoletano è stata la creazione del laboratorio. Analizziamo tutti i processi. Oggi proponiamo quattro tipi di birra, due a bassa fermentazione (oro e rossa) e due ad alta fermentazione (doppio malto e ambrata), che vengono proposte in bottiglia e alla spina. Per la “oro” usiamo fusti vuoti a rendere, quindi in acciaio; per le altre tre usiamo fusti in PET, con sacca alimentare, con un processo particolare che consente alla birra di mantenere le proprietà organolettiche per 33 giorni».

N’Artigiana, in bottiglia e alla spina, si propone in quattro declinazioni, ognuna delle quali legate a un elemento distintivo e importante della tradizione artigianale made in Naples: ORO, un omaggio alla tradizione orafa napoletana, che ha saputo distinguersi per ricchezza creativa e inventiva; DOPPIO MALTO, omaggio all’arte preziosa della liuteria; AMBRATA omaggio all’antica arte della lavorazione della celebre ceramica di Capodimonte; ROSSA, omaggio all’antica lavorazione del corallo. A questi quattro gusti, si unisce, in limited edition, la Birra di Natale, ispirata a tradizioni millenarie, che qui diventa omaggio allo spettacolo di luci, colori e magia che i maestri artigiani presepiali creano con i loro piccoli e grandi capolavori.

Durante l’Open Day di presentazione, ogni gusto di N’Artigiana è stato esaltato dalle creazioni culinarie di Monelli tra i fornelli ONLUS, che opera all’Istituto penale minorile di Nisida, trasmettendo ai ragazzi l’amore e la passione per l’arte culinaria. N’Artigiana è stata degustata anche insieme alle pizze preparate dai maestri pizzaioli dell’Associazione Verace Pizza Napoletana.

BIRRIFICIO ARTIGIANALE NAPOLETANO
Il Birrificio Artigianale Napoletano, oltre ad essere il primo birrificio della città di Napoli con un impianto di produzione proprio e un laboratorio interno, è anche il primo birrificio artigianale 4.0 in Italia. Ha da poco dato il via a un nuovo progetto per la propagazione dei lieviti in birrificio, tra i primi birrifici artigianali in Europa che propaga i lieviti in casa. Può contare su un impianto di produzione all’avanguardia con tecnologie perfettamente interconnesse tra loro, in grado di garantire un costante controllo della qualità lungo l’intero ciclo di lavorazione e la persistenza del gusto delle birre nel tempo, preservandone le proprietà organolettiche. Un impianto fotovoltaico di 150 KW/h che rende l’intera produzione sostenibile e a impatto zero, e un’area esterna dedicata al trattamento e sanificazione delle acque reflue. Le acque in entrata vengono trattate mediante impianti di osmosi che consentono di abbattere la conducibilità e la durezza, eliminando eventuali contaminanti e migliorandone le caratteristiche necessarie per le lavorazioni. Dalla scelta del mastice per i tappi in Oxygen Scavenger al colore e forma della bottiglia, dai controlli microbiologi in laboratorio al confezionamento, tutta la produzione è volta a ridurre a zero il rischio di ossidazione e contaminazione delle nostre birre. Nel completo rispetto dell’ambiente e del consumatore, gli scarti di produzione vengono trasformati in preziosa risorsa e nei progetti futuri del Birrificio c’è la realizzazione di una coltivazione di alga spirulina che, riutilizza la C02 utilizzata nei processi venga, evitandone la dispersione. Birrificio Artigianale Napoletano è artigianalità tradizione, innovazione, e sostenibilità. Tutto si traduce in materie prime, processi, impegno, responsabilità, valorizzazione del territorio, ambizione e tradizione. L’azienda impiega oggi 35 dipendenti e ha attualmente una capacità produttiva di 25.000 hl/anno.

LA STORIA DELLA FAMIGLIA CASO
Nato nel mese di ottobre del 2019, il Birrificio Artigianale Napoletano, trae origine dalla significativa esperienza imprenditoriale di Vincenzo Caso e della sua famiglia. Suo padre, Mario Caso, è stato pioniere nel mondo della distribuzione sul territorio. Dal 1953 non ha mai smesso di vivere l’azienda e di credere nei progetti innovativi dei figli.
Vincenzo Caso, nel 1998, inaugura la Top Distribuzione, attualmente leader nel settore distributivo per food e beverage. Specializzata nella distribuzione all’ingrosso e nota per l’eccellente servizio, l’azienda costituisce una realtà dinamica e all’avanguardia, fra le più quotate sul mercato della distribuzione Ho.Re.Ca in Campania, e si propone di offrire i propri prodotti in Italia e all’estero. Operatore esperto e profondo conoscitore delle dinamiche distributive, Vincenzo Caso, ricopre attualmente la carica di Presidente del Consorzio Di.Al e, precedentemente, è stato presidente di Italgrob, Federazione Italiana Distributori Ho.Re.Ca. Dopo circa quarant’anni, Vincenzo, insieme alla sua famiglia, ha deciso di continuare a investire sul territorio partenopeo inaugurando il primo birrificio artigianale della città di Napoli, progetto reso possibile dalla preparazione e dall’impegno dei due figli Fabio e Mario, che, innamorati della loro città, non avrebbero mai immaginato un lavoro lontano da qui.

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