Si è costituito l’uomo che ieri pomeriggio ha ucciso Gaetano Ariosto, pluripregiudicato napoletano di 49 in una circostanza ancora al vaglio degli inquirenti, a Boscotrecase. Antonio P., imprenditore 43enne di Torre Annunziata, avrebbe esploso un solo colpo di pistola non lasciando scampo alla vittima. Quello che in un primo momento sembrava un agguato di camorra sarebbe, dunque tutt’altro. L’imprenditore stava lavorando da tempo per riadattare un ex minimarket a una mensa e, all’interno del cantiere, lavorava proprio la vittima. L’appuntamento fatale ieri pomeriggio, forse al culmine dell’ennesimo litigio o addirittura di una presunta estorsione.
Ariosto era residente nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, era fratello di Pasquale Ariosto, considerato vicino al boss oggi in carcere Roberto Mazzarella e condannato in passato per l’omicidio di Luigi Mignano, avvenuto nell’aprile del 2019. Il delitto è avvenuto all’interno di un locale affacciato su strada, a poca distanza dal Municipio di Boscotrecase. Posizionate all’esterno si trovano due telecamere, i cui filmati sono stati immediatamente acquisiti dai carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, nel corso di indagini lampo coordinate dalla Procura oplontina (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Alessandra Riccio).
L’interrogatorio del presunto assassino è andato avanti fino a tarda ora, dunque solo nella notte il pubblico ministero ha firmato il decreto di fermo d’indiziato di delitto nei confronti del 43enne.