Omicidio Salvatore Coppola, si pente il presunto mandante
Ci sono sviluppi nell’omicidio dell’ingegnere napoletano, Salvatore Coppola, ucciso con un colpo di pistola al volto il 12 marzo scorso, in un garage del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio. Sviluppi che arrivano dalla sbarra, nel processo in corte d’assise in corso nell’aula 114 del tribunale di Napoli dove sta fornendo importanti dichiarazioni, già rilasciate al pm in sede di interrogatorio, Gennaro Petrucci, arrestato poco dopo i fatti come mandante dell’omicidio, eseguito materialmente da Mario de Simone, che dal carcere e nel processo in cui è imputato continua a dichiararsi innocente.
Petrucci è il marito di Silvana Fucito, imprenditrice e per anni simbolo della lotta alla camorra, la cui luce venne eclissata nel 2014 proprio da un precedente arresto del marito e dal suo stesso coinvolgimento in un’inchiesta per associazione a delinquere e false fatturazioni. Per i magistrati la scelta dell’uomo di collaborare con la giustizia potrebbe aiutare gli inquirenti anche a fare luce sugli interessi della criminalità organizzata nel tessuto imprenditoriale della periferia orientale di Napoli.
L’omicidio di Salvatore Coppola, ingegnere con alle spalle una condanna poi espiata per riciclaggio con l’aggravante mafiosa e coinvolto a inizio anni 2000 in storie di tangenti, scattò a seguito di una controversia per l’acquisto e l’esproprio di una villa con piscina nell’area vesuviana.
(Servizio nel video allegato)