Omicidio Sesso, gli orologi rubati il movente del delitto
Si rifiutò di pagare al Clan Elia la tangente per un orologio rubato. Per questo Pasquale Sesso fu ucciso a colpi di pistola esplosi da un balcone, mentre si trovava in via Solitaria, il 5 luglio scorso.
A dirlo le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, secondo cui l’omicidio Sesso sarebbe da ricondurre alle tensioni tra gruppi criminali che si contendono la zona.
La famiglia Sesso, legata al Clan Mazzarella, era in larga ascesa nel rione Pallonetto a Santa Lucia, dove i numerosi arresti avevano indebolito l’egemonia degli Elia.
La vittima e i fratelli, infatti, sono ritenuti rapinatori professionisti, il cui giro d’affari travalica i confini nazionali. A quanto emerge però non volevano più pagare la quota sugli orologi rubati. Uno scenario che non sarebbe andato giù agli ambienti criminali del quartiere. Infatti pochi minuti prima dell’agguato, il killer aveva tentato di ammazzare anche il fratello di Sesso, Luigi.
Dovrà infatti rispondere di tentato omicidio e di omicidio, aggravati dal metodo mafioso per aver favorito il clan Elia, Gennaro Belaeff, arrestato dagli inquirenti lo scorso giovedì.
Dopo gli spari la vittima fu portata all’Ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dove è poi deceduta a seguito delle ferite riportate. I proiettili gli trapassarono l’arteria femorale e un polmone.