lunedì, Novembre 25, 2024
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Marcianise: operaio morto schiacciato da un macchinario

Marcianise, Giuseppe Borrelli è l'ennesima vittima di incidente sul posto di lavoro, una tendenza in aumento.

Si chiama Giuseppe Borrelli l’operaio morto schiacciato in una fabbrica di Marcianise, in provincia di Caserta. L’uomo è stato travolto da un carrello elettrico, la frattura al collo ha reso inutile ogni soccorso da parte del 118.

CHI ERA GIUSEPPE BORRELLI, L’OPERAIO MORTO SCHIACCIATO NELLA FABBRICA DI MARCIANISE

51 anni, proveniente da Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Giuseppe Borrelli è l’ennesima vittima di incidenti sul lavoro, ucciso da un attrezzo mentre era in servizio nella fabbrica di Marcianise adibita alla produzione di componenti in metallo per le automobili.

Una prima dinamica dei fatti vede l’operaio colpito di schiena da un carrello elettrico e morto per schiacciamento contro la parete di una vasca. Al momento, il corpo di Giuseppe Borrelli è in attesa dell’esame autoptico, ordine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

 AUMENTANO GLI INCIDENTI SUL LAVORO

Il caso di Giuseppe Borrelli non è isolato. I dati confermano, infatti la tendenza in aumento degli incidenti mortali sul lavoro. A dirlo è Mauro Rossato a “La Stampa”. Rossato è Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering. L’aumento è circa del 4,4%.

I dati dell’Osservatorio trovano conferma nelle cifre condivise dall’Inail, che segna per i primi 5 mesi del 2023 un decremento per gli incidenti avvenuti in itinere, ovvero nel percorso casa-lavoro, mentre un aumento lieve degli incidenti sul posto. La fascia d’età maggiormente coinvolta, quando si parla di incidenti sul lavoro, è quella compresa tra i 55 e i 64 anni.

Cala invece il numero delle denunce, ma forse in questo ha un ruolo rilevante anche la diminuzione dei casi di infortunio relativi al Covid.

In questo quadro, la vicenda dell’operaio morto schiacciato nella fabbrica di Marcianise si colloca come un avvenimento che, purtroppo, non desta scalpore ma soltanto rabbia, quella che si accompagna a ciò che bisogna accettare, quasi con rassegnazione.

E allora, per Michele Borrelli, si cerca di comprendere dove sia l’errore, se questo sia umano, se sia dell’operaio stesso. E non c’è molto altro da fare se non attendere, con impotenza, che vengano date delle risposte quando in fondo, la domanda è solo una: questa tragedia poteva essere evitata?

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