Hanno occupato tanto spazio i casi di femminicidio nelle cronache nazionali degli ultimi mesi. Poco peso nel dibattito politico istituzionale però, lo hanno avuto i figli delle vittime. Chi è rimasto orfano di madri assassinate, nei rispettivi contesti familiari. Voleva quindi accendere i riflettori sul problema, fare il punto sulle attività di supporto e sulle lacune nei meccanismi di erogazione dei sussidi “Orfani di femminicidio, vittime due volte”, il convegno nazionale che ha radunato a Napoli, nella sala Giunta della Regione Campania, le vittime e chi opera in questi contesti, al loro fianco.
LO SPOT PER SENSIBILIZZARE L’OPINIONE PUBBLICA SUL TEMA
Un evento voluto soprattutto per fare un primo bilancio del progetto Respiro e per annunciare la diffusione di uno spot per la sensibilizzazione sul tema. Il progetto “Respiro” nei suoi primi due anni di attività ha censito 305 orfani minorenni sul territorio dell’Italia meridionale, agganciandone 123 e prendendone in carico 100. Coordinatore nazionale è Fedele Salvatore (intervista in video allegato)
TRA I TESTIMONIAL DEL PROGETTO IL PADRE DI MELANIA REA
Testimonial di “Respiro” chi ha vissuto sulla propria pelle la tragica esperienza, come Giuseppe del Monte, il cui padre assassinò la madre nel 1997 e Gennaro Rea, nonno della figlia di Melania (Rea), uccisa dal marito Salvatore Parolisi nell’aprile del 2011
I RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI AL TAVOLO DEI RELATORI
Al tavolo dei relatori, insieme all’assessore regionale Lucia Fortini, la consigliera regionale Roberta Gaeta